Haftar fa il Trump. Raid aereo all’Accademia di Tripoli causa una strage

Un portavoce del generale, Khaled Al-Mahjoob, ha rivendicato la responsabilità dell’attacco aereo. “I cadetti di quel college sono miliziani” ha detto. L’incursione viene presentata come una rappresaglia di un “bombardamento turco” compiuto all’alba contro la “brigata salafita 210″. Immagini diffuse dalla pagina Facebook dell’operazione “Vulcano di collera” delle forze filo-governative di Tripoli mostrano un piazzale con una decina di corpi a terra, pozze di sangue e quattro automezzi bianchi oltre a feriti che vengono curati in una struttura sanitaria.

Il raid, assieme a un altro che avrebbe colpito di nuovo l’aeroporto internazionale Mitiga, è stato condotto mentre l’Italia e le altre potenze europee lavorano a una missione diplomatica che eviti un’escalation militare in Libia. Ma soprattutto è stato sferrato poche ore dopo che Haftar, il quale da aprile cerca di conquistare Tripoli, ha lanciato una drammatica chiamata alle armi: un appello a tutti i libici contro un eventuale intervento militare di Ankara, dove il parlamento ha autorizzato il presidente Recep Tayyip Erdogan a inviare soldati per rafforzare il governo di Tripoli sostenuto dall’Onu. “Noi accettiamo la sfida e dichiariamo il jihad e una chiamata alle armi”, ha attaccato Haftar in un discorso trasmesso in tv, invitando “uomini e donne, soldati e civili, a difendere la nostra terra e il nostro onore”. L’uomo forte di Bengasi ha quindi insultato Erdogan dandogli dello “stupido sultano” e ha accusato Ankara di essere intenzionata a “riprendere il controllo della Libia”, che è stata una provincia dell’Impero Ottomano fino alla conquista coloniale italiana nel 1911.

L’HUFFPOST

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