Lavoro dipendente, Gualtieri apre il tavolo del cuneo fiscale
di Enrico Marro
Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri,ha detto ieri di voler incontrare i sindacati venerdì per discutere del taglio del cuneo, cioè la «riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti» prevista dalla legge di Bilancio. Oggi Cgil, Cisl e Uil riuniranno le segreterie unitarie per verificare con l’agenda dei tre segretari se il vertice può effettivamente tenersi venerdì, prepararsi e decidere eventuali iniziative di mobilitazione a sostegno del confronto col governo. Ma per Gualtieri i problemi maggiori potrebbero venire dalla maggioranza più che dalle parti sociali. Il ministro non ha fatto in tempo ad annunciare il via alla trattativa sul cuneo che la viceministra dell’Economia, Laura Castelli, lo ha ammonito a fare il punto con i 5 Stelle prima del vertice con i sindacati: «Sono convinta che ci incontreremo prima di venerdì, per condividere nella maggioranza una linea unitaria sul cuneo fiscale. Noi abbiamo una nostra proposta e idee ben chiare su ciò che va fatto». Gualtieri e Castelli si sono quindi sentiti per telefono concordando un incontro chiarificatore per oggi.
La riforma dell’Irpef
Secondo i 5 Stelle il taglio del cuneo si deve inserire in una riforma complessiva che comprenda la rimodulazione delle aliquote Irpef (da 5 a 3) e l’assegno unico per le famiglie. Su questo percorso concorda tutto il governo, ma le cose si complicano quando si scende nel merito delle misure. In particolare, i grillini hanno sempre frenato rispetto all’ipotesi di trovare risorse aggiuntive con una stretta sul Reddito di cittadinanza e su Quota 100, oppure rimodulando l’Iva e quindi sterilizzando solo in parte le «clausole di salvaguardia», che per il 2021 valgono ancora 20 miliardi. Le risorse, per i 5 Stelle, si recuperano invece insistendo sulla lotta all’evasione e vanno destinate ad alleggerire il prelievo non solo sui lavoratori dipendenti, ma su tutto il ceto medio, autonomi compresi.
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