Sanità, Speranza: “Ticket più bassi ai poveri e posto fisso ai precari”
Avete previsto in manovra la possibilità per i medici di base e i
pediatri di acquistare strumenti per effettuare esami direttamente in
sede. Quando si vedranno i primi effetti di questo ’taglia-file’?
“Prima possibile. I fondi, 235 milioni di euro, sono già stati
stanziati in manovra. Dialogando con l’Ordine dei medici stiamo poi
predisponendo le regole per l’acquisto di queste strumentazioni
diagnostiche, come ecografi, elettrocardiografi, spirografi. Saranno un
elemento importante per aggredire le liste d’attesa, decongestionando
anche i pronto soccorso, evitando gli accessi inutili per prestazioni
che possono assicurare direttamente i medici di famiglia”.
Dopo l’abolizione del superticket che partirà a settembre, si può
pensare a una rimodulazione dei costi della sanità per i cittadini a
seconda del reddito, in modo che chi è più benestante paghi di più?
“Ci sto lavorando, ma l’idea è di un Servizio sanitario a cui acceda
sia un miliardario sia una persona in difficoltà. Valutiamo un
bilanciamento dei ticket per evitare che non si curi chi non ha i soldi
per farlo. Ma non vogliamo che i ceti medi siano penalizzati. Così
difendiamo davvero il diritto alla salute”.
Le disparità della Sanità italiana tra le varie regioni sono spesso drammatiche. Come si recupera il gap?
“Il quindicennio di tagli alle spalle ha penalizzato soprattutto le
regioni del Sud. Pensi al superticket: si era creato il paradosso che le
regioni più forti, con servizi sanitari migliori, avevano anche le
risorse per abolirlo per le fasce più deboli, mentre i territori con
gravi problemi nel gestire la Sanità erano obbligati a mantenerlo per
tutti. Abbiamo rivisto poi il meccanismo troppo rigido di
commissariamento della Sanità, che coinvolgeva i territori che non
rispettavano i livelli essenziali di assistenza: interverremo in modo
chirurgico sulle situazioni di difficoltà, senza paralizzare un’intera
regione per anni”.
In Emilia-Romagna si vota il 26 dicembre. Non teme le conseguenze di una sconfitta del centrosinistra sul governo?
“Non è un voto sul governo nazionale, ma sono fiducioso. Bonaccini ha fatto bene e sono convinto che gli emiliani romagnoli sapranno riconoscerlo. La sanità dell’Emilia-Romagna è un esempio di buona amministrazione: inclusiva ed efficiente”.
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