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di Leonardo Comegna
Slittano le nomine
Lo slittamento delle nomine alle agenzie fiscali sarebbe dovuto solo a ragioni procedurali. Ruffini, che è stato il padre della dichiarazione dei redditi precompilata, della fattura e degli scontrini elettronici, ma anche della lotteria degli scontrini che partirà il prossimo luglio (tutte proposte presentate alla Leopolda organizzata da Matteo Renzi nel 2010), dovrebbe tornare all’Agenzia delle Entrate dopo poco più di un anno di assenza. Nominato nel giugno del 2015 alla guida di Equitalia, Ruffini ha assunto l’incarico di direttore dell’Agenzia delle Entrate (e presidente dell’Agenzia Riscossione, la ex Equitalia) nel giugno del 2017, e lo ha lasciato nel settembre del 2018, quando il governo Conte I nominò il generale della Guardia di Finanza, Antonino Maggiore. Marcello Minenna è attualmente in forza alla Consob, come responsabile dell’analisi quantitativa e dell’innovazione finanziaria, ma il possibile direttore dell’Agenzia del Demanio, vicino al M5S, ha avuto anche incarichi politici. È stato membro della segreteria tecnica del commissario straordinario di Roma Capitale, Francesco Tronca, e ha fatto parte della prima giunta di Virginia Raggi al Comune di Roma come super assessore, con deleghe al Bilancio, alle Partecipate, al Patrimonio, alle Politiche Abitative e alla Spending Review, abbandonata solo pochi mesi dopo. Antonio Agostini, stimato dal premier Conte, è consigliere della Presidenza del Consiglio per la Programmazione e il coordinamento della politica economica. Ha una lunga carriera nei ministeri alle spalle: prima di arrivare a Palazzo Chigi è stato per cinque anni, dal 2012 al 2017, segretario generale del ministero dell’Ambiente, e ancora prima ha lavorato all’Istruzione e all’Agenzia Spaziale Italiana.
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