Così il bonus reddito per reddito «Ad aprile la riforma dell’Irpef»
Doppio meccanismo
L’operazione non si presenta affatto facile, e non solo per l’impatto del taglio delle tasse sui conti pubblici. Il vero problema è che tra deduzioni, detrazioni, vecchi e nuovi bonus, l’Irpef è diventata una giungla, dove è difficile mettere ordine. E lo conferma il doppio meccanismo con cui avverrà il taglio del cuneo fiscale. Con il rafforzamento del vecchio bonus Renzi, che è un «trattamento integrativo al reddito non soggetto a tassazione», che il M5S ha contestato per anni, e l’aggiunta di una ulteriore nuova detrazione per i dipendenti oltre i 26.600 euro di reddito.
Bonus “a rendere”
Un sistema complesso, limitato ai dipendenti, ma non a quelli con redditi bassi, e che in alcuni casi porta i contribuenti a dover restituire a posteriori una parte del beneficio, che si riduce con l’aumento del reddito per azzerarsi a 40 mila euro. Se si superano le fasce di reddito, e il bonus in eccesso supera i 60 euro, il decreto varato ieri prevede la restituzione delle somme eccedenti in quattro rate. Col bonus Renzi la quota eccedente veniva tutta assorbita in sede di conguaglio con la busta paga di dicembre.
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