Quello che le Sardine non dicono (o forse ignorano)
Il sempiterno Mao, Grande Timoniere di una Cina d’altre epoche, anche in questo nostro caso periferico, ancora una volta, giunge in soccorso del nostro ragionamento. Con il racconto delle crudeli campagne pronte ad assediare sistematicamente le città, ora per revanche ora per risentimento sociale, complesso di inferiorità che si trasforma infine nella certezza di una sicura forza d’attacco. La storia racconta che spesso, proprio il “Mondo piccolo” (per dirla con Giovannino Guareschi, idolo localistico che fa al caso nostro) da riferire doverosamente alle campagne, l’hanno decisamente vinta sulla presunta sicumera “borghese” cittadina.
C’è in tutto questo, lo si è detto, soprattutto un elemento di rivalsa sociale, il dispositivo mentale del vorrei e finalmente posso, tutte cose, sia detto semplificando, che talvolta la sinistra, o comunque le forze progressiste, non tengono sufficientemente in conto, nonostante l’insegnamento lontano di quel cinese indichi proprio nel contado la forza propulsiva in grado di stabilire nuovi equilibri, nuovo consenso sociale, fino a ribaltare il banco d’ogni prova.
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