Emilia-Romagna, le elezioni più incerte
Ma sarebbe ipocrita negare che – in buona anzi in larga parte – quello di oggi sarà anche un voto politico, oltre che amministrativo. Si vota per Bologna pensando pure a Roma. Se vincerà Stefano Bonaccini, il governo Pd-M5s si sentirà non dico più forte, perché inquieto è inquieto da un pezzo: ma almeno in grado di tirare un po’ il fiato.
Se vincerà Lucia Borgonzoni, il centrodestra vedrà più vicina la spallata che sogna, con nuove elezioni. Questo giornale, che è di proprietà di un editore puro il quale non ha altri interessi se non quello appunto di pubblicare giornali, ha dato pari spazio alle forze in campo e sente solo la vocazione di informare: non di appoggiare qualcuno. L’unico appello che facciamo agli emiliano-romagnoli è quello di andare alle urne. Nel 2014 andò a votare solo il 37 per cento degli aventi diritto. Non fu una bella pagina per la democrazia. Speriamo quindi che oggi la partecipazione sia molto più alta. Votare è un diritto, ma un po’ anche un dovere: se non altro perché chi non vota ha sempre torto.
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