Fiducia e solidarietà per combattere la paura
di Antonio Polito |
La paura è un sentimento irrazionale quanto gli esseri umani. Insieme con gioia e tristezza, desiderio e disgusto, è il motore profondo di tutti i nostri comportamenti. Non c’è dunque da demonizzarla, magari buttandola in politica, dove sempre più spesso si fantastica di un nuovo bipolarismo, in cui la paura starebbe a destra e la speranza a sinistra. Abbiamo tutti paura.
E abbiamo tanta più paura quanto più il «nemico» è esotico e misterioso, viene da lontano, non ha il nostro colore di pelle, in un mondo dove tutto viaggia e si sposta come mai prima nella storia dell’umanità, merci, turisti e virus. Abbiamo paura anche se ci dicono che l’indice di mortalità è basso, e che quello di infettività è di gran lunga inferiore al morbillo. Abbiamo paura perché non ci fidiamo. E anche perché, in definitiva, ci sentiamo impotenti, e non c’è molto altro che possiamo fare se non lavare le mani e tossire nel gomito. Abbiamo paura, e per questo corriamo dalla preside se il compagno di scuola cinese di nostro figlio fa un colpo di tosse, o guardiamo male i turisti che si affollano nella movida romana del quartiere Monti, a due passi dal ground zero del contagio, oppure compriamo la mascherina, magari made in China, come se i contagiosi fossimo noi. La paura ci fa fare cose stupide, o inutili, o eccessive.
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