Londra, la festa di Boris Johnson «Non è la fine, ma un nuovo inizio»
di Luigi Ippolito
Londra È andata. Ieri sera noi italiani, francesi, spagnoli, ecc. di Gran Bretagna siamo andati a dormire in Europa e stamattina ci siamo svegliati da un’altra parte. Londra ha lasciato la Ue, si è aperto un capitolo nuovo nella storia delle isole britanniche ma anche del Continente. Gli ultimi 60 minuti in Europa sono stati scanditi da un orologio luminoso proiettato su Downing Street, la residenza del primo ministro: all’interno, Boris Johnson e i suoi ministri brindavano con spumante inglese accompagnato dal tradizionalissimo roast beef e Yorkshire pudding. Ma fuori c’era anche chi piangeva, come i sostenitori della Ue che hanno sfilato nel centro di Londra con le bandiere azzurro-stellate e le candele come a una veglia funebre. Davanti al Parlamento, invece, i promotori della Brexit festeggiavano chiassosi assieme a Nigel Farage, che è stato visto cominciare a tracannare birra fin dalle 3 del pomeriggio.
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