Bossi: ”Salvini sta sbagliando, il nazionalismo è un danno per la Lega”
La svolta nazionalista impressa alla Lega nord, oggi Lega Salvini premier, non piace a Umberto Bossi, il fondatore del partito nato nel 1991 dalla federazione di diversi movimenti autonomisti regionali.
E il Senatur fa poco o nulla per nascondere il suo
malcontento e le sue preoccupazioni. In un colloquio con Gad Lerner
pubblicato su Repubblica, Bossi ha ammesso di essere tormentato
per il futuro della Lega, nata con un’anima lombarda e poi padana e non
sovranista e populista.
I timori sono aumentati dopo che lo
scorso venerdì al vertice del partito al posto di un segretario è stato
nominato un commissario, il giovane deputato Igor Iezzi, ex giornalista
della Padania e tra i più cari amici di Salvini. Il Senatur si augura
che questo non significhi che la Lega ”non deve fare più niente.
Capisco che il commissario serva a dare garanzie ai magistrati, questa
Lega Nord non può sparire del tutto perché deve pagare i soldi”. Bossi,
però, non si arrende e si mostra più combattivo che mai tanto da
rilanciare la questione settentrionale affermando afferma in modo
perentorio che “il problema dell’autonomia del
Nord resta più aperto che mai, non sa in quanti mi vengono a trovare dal
Veneto e dalla Lombardia, e io cerco di convincerli a restare nella
Lega perché è qui che dobbiamo dare battaglia. Non penso affatto che sia
finita”.
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