Coronavirus nel mondo, crescono i contagi fuori dalla Cina
Nel mondo cresce soprattutto la preoccupazione per i casi di contagio che non hanno un chiaro “legame epidemiologico” con la Cina. Una situazione che spinge Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), a ribadire: “Nonostante il numero totale dei casi registrati fuori dalla Cina resti relativamente piccolo, siamo preoccupati per il numero dei casi che non hanno un chiaro legami epidemiologico, come una storia di viaggio in Cina o contatti con un caso confermato”.
“E’ anche motivo di preoccupazione come il virus si stia diffondendo in altre parti del mondo” continua il direttore dell’Oms, che avverte: “Si sta restringendo la finestra di possibilità” per contenere il virus. ”La nostra preoccupazione più grande continua a essere quella che si diffonda in quei Paesi dove il sistema sanitario è più debole”, ha concluso Tedros Adhanom Ghebreyesus.
I dati aggiornati a sabato 22 febbraio
Cina “continentale”: 76.291 contagi – 2.350 morti
Giappone: 751 contagi – tre morti
Corea del Sud: 433 contagi – due morti
Singapore: 86 contagi
Hong Kong: 69 contagi – due morti
Thailandia: 35 contagi
Stati Uniti: 35 contagi
Italia: 59 contagi – due morti
Iran: 28 contagi – sei morti
Taiwan: 26 contagi – un morto
Australia: 23 contagi
Malaysia: 22 contagi
Germania: 16 contagi
Vietnam: 16 contagi
Francia: 12 contagi – un morto
Emirati Arabi Uniti: 13 contagi
Macao: 10 contagi
Canada: 9 contagi
Regno Unito: 9 contagi
Filippine: 3 contagi – un morto
India: 3 contagi
Russia: 2 contagi
Spagna: 2 contagi
Belgio: 1 contagio
Cambogia: 1 contagio
Egitto: 1 contagio
Finlandia: 1 contagio
Israele: 1 contagio
Libano: 1 contagio
Nepal: 1 contagio
Sri Lanka: 1 contagio
Svezia: 1 contagio.
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