Quanto tempo può reggere l’economia italiana?

Banca d’Italia: l’impatto sul Pil dello 0,2%

«Il problema più grande sui mercati finanziari è l’incertezza. L’impatto economico esiste per le grandi aziende parte della catena del valore globale, in particolare in Asia, che possono soffrire per una certo periodo. Ma è più grave per le piccole e medie imprese, vera ossatura del Paese. Gli investitori non sanno quantificare il rischio sull’economia reale, perciò vendono. La Banca d’Italia ha stimato che l’impatto economico del Covid-19 sarà dello 02%, circa a 3,6 miliardi. Ma lunedì la Borsa ha bruciato 30 miliardi», afferma Andrea Beltratti, docente di finanza alla Bocconi. A dominare perciò sarà la volatilità: per un certo numeri di giorni la Borsa seguirà il numero di contagiati e morti.

Negozi vuoti, boom dell’online

I negozi, piccoli e grandi, sono in difficoltà, le vendite sono ridotte al minimo. Penalizzati gli acquisti non strettamente necessari. A partire dall’abbigliamento: la mancanza di occasioni di socialità riduce l’esigenza di rinnovare il guardaroba. Senza contare che, soprattutto nei centri storici, gli acquisti sono penalizzati anche dalla riduzione degli arrivi di turisti, italiani e stranieri. Un discorso a parte meritano i grandi outlet e i centri commerciali, luoghi di socialità e aggregazione che in questo momento vengono evitati per ridurre il rischio di entrare in contatto con il virus. E così l’emergenza si sta trasformando in una ulteriore spinta per le vendite online.

I campioni del «made in Italy» resisteranno

Il rischio più grande per le aziende è «l’irrazionalità collettiva», che però «farà molto male all’economia italiana», seguita alle misure straordinarie annunciate dalle autorità con la chiusura di scuole, musei, teatri e altri luoghi di aggregazione. È un pericolo soprattutto per le piccole e medie aziende già messe a dura prova dalla recente crisi economica e finanziarie. Per queste, l’emergenza coronavirus potrebbe rappresentare «la batosta finale, il tracollo», sostiene Marina Puricelli, docente all’Università Bocconi. «Le Pmi più forti, i cosiddetti campioni del made in Italy, invece possono resistere a qualche mese di incertezza.

Viaggi, 2,6 miliardi in meno

Per Confcommercio sono a rischio, tra marzo e maggio, 21 milioni e 700 mila presenze con una riduzione di spesa di 2,65 miliardi. Milano in particolare risente della riduzione del turismo business. C’è il rischio disdette per le vacanze pasquali, mentre gli stranieri che stanno prenotando le vacanze estive potrebbero evitare l’Italia. Magda Antonioli, docente di Economia del turismo alla Bocconi, però si dice ottimista: «I dati dell’Organizzazione mondiale del turismo (Omt) dimostrano che dopo eventi catastrofici, inclusi gli attentati e la Sars, passata l’emergenza, la ripresa è rapidissima. Certo, avremo un periodo non facile, perciò dovremo fare più promozione e in modo coordinato».

Teatri chiusi, la cultura per ripartire

«Per l’economia della cultura, il blocco ha un impatto immediato su manifestazioni e mostre in corso in termini di biglietti venduti. L’altra area colpita sono i musei, per il venir meno delle gite scolastiche e dei turisti, i cinema e i teatri», sostiene Paola Dubini, docente di management della cultura alla Bocconi. I più colpiti? «I più piccoli e i più fragili economicamente». Ma se «l’impatto ci sarà di sicuro per tutti», secondo Golfetto «la cosa peggiore è creare psicosi. Se il blocco dura troppo a lungo, si colpisce l’abitudine a vedere gli spettacoli. Temo queste ricaduta. Perciò spero che uno dei primi segnali che la tempesta è passata sia la ripresa della vita sociale».

I tempi dell’infezione e la ricerca

Secondo diversi esperti l’epidemia di coronavirus in Cina avrebbe dovuto avere il suo picco entro fine febbraio e poi ridursi progressivamente per scemare verso aprile e, poi, forse diventare successivamente endemico come altri quattro coronavirus che circolano da tempo. Ma è difficile fare previsioni trattandosi nel caso di Covid-19 di un virus nuovo. In Cina, nel 2002-2003 nel corso della Sars c’è stata la scomparsa dell’epidemia verso giugno-luglio. Ma in realtà è difficile dire se ciò sia stato provocato dall’arrivo del caldo, per la riduzione delle aggregazioni in posti chiusi oppure per gli interventi messi in atto. Anche le analogie con le epidemie influenzali sono possibili fino a un certo punto.

Salvini: no tasse. Tajani: fondo di 100 milioni

Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha presentato un «pacchetto Italia» che prevede per le aree interessate, un esonero dagli adempimenti e versamenti delle imposte e della rata della rottamazione ter che scade il 28 febbraio e una «free tax zone» di tre-sei mesi nel post-emergenza; nel pacchetto, anche il ritorno delle compensazioni fiscali e l’erogazione del conguaglio a luglio. Tra le proposte di Forza Italia presentate dal vice presidente Antonio Tajani, un finanziamento di 100 milioni di euro del Fondo per le emergenze nazionali, per riconoscere indennizzi alle attività economiche, produttive, industriali, commerciali, turistiche

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