Ecco come Michael Bloomberg ha speso mezzo miliardo in pubblicità per «comprarsi» la Casa Bianca
di Milena Gabanelli e Andrea Marinelli
Michael Bloomberg esordirà nelle primarie democratiche del 3 Marzo. L’ex sindaco di New York si è candidato per ultimo, e per questo ha dovuto saltare le prime 4 primarie del 2020: il suo nome sarà sulle schede elettorali solo dal Super Tuesday, quando votano 14 Stati che assegnano circa il 40% dei delegati totali. Nessuno ha mai vinto le primarie entrando dopo gli altri: l’ultimo a provarci fu un altro ex sindaco newyorkese, Rudolph Giuliani, che nel 2008 puntò tutto sulla Florida ma perse malamente. Bloomberg non ha un grande seguito e in passato è stato iscritto al partito repubblicano, quindi è un outsider per i democratici, ma ha tre fattori che giocano a suo favore:
1) la mancanza di un forte candidato moderato e un socialista, Bernie Sanders, è in vantaggio;
2) il calendario: se vincesse molti delegati in California e Texas, potrebbe fare un grande balzo in avanti nella corsa elettorale;
3) una capacità di spesa praticamente illimitata.
Come ha fatto i soldi Bloomberg
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