Coronavirus e lavoro, ingresso con orari differenziati: le idee della task force
Dovrebbe essere questo uno dei punti contenuti nel set di raccomandazioni che la task force guidata da Vittorio Colao presenterà a breve al governo per l’avvio della fase due. Raccomandazioni, perché il gruppo di lavoro guidato dall’ex numero uno di Vodafone e Rcs ci tiene a sottolineare il proprio ruolo di advisor: quella in preparazione è una lista di suggerimenti ma la responsabilità politica delle decisioni, come ovvio che sia, sarà del governo.
Quelli di Pasqua sono stati giorni di lavoro, serviti per conoscersi e valutare le prime proposte. Sempre sul lavoro, ed in linea con l’orientamento già maturato dal governo, c’è l’idea di scaglionare gli orari di ingresso e di uscita. Non solo per evitare assembramenti davanti a fabbriche e uffici, ma anche per alleggerire il carico dei mezzi pubblici, che rischiano di essere il vero anello debole della fase due. Una raccomandazione dovrebbe riguardare anche l’utilizzo dei test sierologici: dovrebbero essere utilizzati principalmente per dare la cosiddetta patente di immunità a chi ha già sviluppato gli anticorpi, piuttosto che a dare il «semaforo rosso» a chi non li ha e quindi è più esposto al contagio. Il tutto ricordando che la condizione numero uno per ogni ripartenza e ritorno alla normalità è il livello di piena efficienza e sicurezza delle strutture sanitarie, a partire dalle terapie intensive.
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