Prodi: “Il Mes così proposto lo userei. Il dopo sarà una tragedia economica, lo Stato dia soldi. No alla patrimoniale”
BOLOGNA – Adesso che il Mes “non è più condizionato, non capisco più il mio Paese. Io sarei per usarlo”. Lo ha detto l’ex premier Romano Prodi rispondendo a una domanda sul fondo europeo salva-Stati durante un dialogo in diretta Instagram organizzato dalla Bologna Business School.
Il Mes, ha ricordato, “è uno strumento nato con condizionamenti”, era un modo “per intervenire nei Paesi in crisi, come dire ti do i soldi ma sei in libertà vigilata. Giustamente l’Italia ha detto basta, questo non lo voglio”. Ma, ha continuato l’ex premier, “nell’ultima riunione si è ottenuto il ‘discondizionamento’, cioè il fondo europeo non è più condizionato”.
Quindi “è un prestito, ma talmente a basso interesse per cui: primo lo ripaghiamo a lunghissimo tempo, secondo ci costa un miliardo e mezzo in meno all’anno. Beh insomma… a caval donato, non si guarda in bocca”.
“C’è una parte di economia che si aprirà per ultima, come i servizi, il turismo, la ristorazione. Per l’Italia è una tragedia mortale. Bisogna dare dei soldi, non c’è altro da fare, serve un sostegno. Poi le strutture produttive devono cambiare registro: ogni impresa deve fare un piano per mettere in sicurezza gli addetti, finché non c’è il liberi tutti, e poi procedere” ha detto il Professore, rispondendo a una domanda sulla ripartenza dell’economia regolata l’emergenza Covid-19: “La Ferrari ha fatto un programma di lavoro in sicurezza, che è ottimo. E’ una realtà organizzata, lo ha potuto fare facilmente. Ora il piano andrebbe esteso anche alle aziende con 5 operai. Dobbiamo rimettere in azione, adagio ad agio, tutto il sistema produttivo, se perdiamo troppo prodotto lordo quest’anno poi la ripresa è più difficile”.
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