Coronavirus fase 2, 100mila aziende già aperte in deroga. Metà degli italiani al lavoro
di DAVIDE NITROSI
Milano, 15 aorile 2020 – Alla Luxottica hanno riaperto ieri. Negli stabilimenti italiani sono rientrati circa tremila dipendenti, il 30 % della forza lavoro. Una riapertura graduale, un test sulla sicurezza in attesa di tornare alla operatività piena senza mettere a rischio la salute dei lavoratori. Nessun si stupisca. Luxottica non è sola. Ieri l’Istat ha certificato che a fine marzo – dopo la chiusura delle attività decretata dal governo – più della metà degli italiani, il 55%, continuava ad andare al lavoro. In Basilicata, Sicilia e Calabria la percentuale è persino maggiore. A Genova, Bologna Roma, Ancona, Milano oltre il 60% delle attività risulta aperto. «Senza considerare lo smart working», precisa l’Istat.
D’altronde lo si vede affacciandosi alla finestra. Strade più trafficate delle prime settimane di lockdown. Auto, furgoni, camion. Sulle prefetture sono piovute centodiecimila domande di deroga: aziende che, pur rientrando nei settori da chiudere per l’emergenza, sono tornate a operare perché inserite in filiere essenziali, impegnate a garantire produzioni per i comparti che non possono fermarsi. Più della metà di queste aziende (60mila) si trovano in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Altre 11mila in Toscana e duemila nelle Marche.
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