Boss scarcerati, in arrivo il decreto. Oggi attesa la decisione su Cutolo
Di chi è la colpa?
Ormai da giorni si assiste a uno scaricabarile tra ministero della Giustizia, Dipartimento delle carceri e giudici di sorveglianza. Il ministro Bonafede, subito dopo le scarcerazioni di Bonura e di Zagaria, con dei post su Facebook, ha ribadito l’impegno del governo nella lotta alla mafia e ha negato qualsiasi responsabilità e voce in capitolo sulle decisioni di mandare i boss ai domiciliari. In particolare, per il boss della camorra Pasquale Zagaria, che ha ottenuto dalle toghe di Sassari il via libera ai domiciliari, Bonafede ha subito attivato anche gli ispettori per verificare le scelte delle toghe.
Il giallo di Zagaria
Nel caso di Zagaria in realtà si consuma un giallo. Perché nel
provvedimento dei giudici è scritto che, nonostante fosse stato
sollecitato a trovare una collocazione alternativa, il Dap non avrebbe
risposto. Via Arenula, all’opposto, nega questa versione e assicura che
sarebbero state ipotizzate più soluzioni (per esempio portare Zagaria a
Roma), ignorate da chi ha deciso alla fine di autorizzare la
scarcerazione. È un fatto che oggi Zagaria, detto Bin Laden, è ai
domiciliari con la moglie a Brescia.
La circolare del Dap
Ma ancora una volta, dopo le rivolte nelle carceri che sono scoppiate a
febbraio e che hanno provocato 13 morti e oltre 35 milioni di euro di
danni nonché il carcere di Modena praticamente distrutto, il
Dipartimento è nel fuoco delle polemiche per via di una circolare
inviata il 21 aprile ai direttori degli istituti in cui si raccomandava
di segnalare all’autorità giudiziaria, per via dell’emergenza Covid, i
detenuti con patologie, ma anche quelli ultra settantenni. Non era un
ordine di scarcerazione – e questo ha sottolineato più volte Bonafede –
che comunque è possibile solo con il via libera dei giudici sdi
sorveglianza. Di fatto però dopo quella circolare sono aumentate le
richieste di messa ai domiciliari dei detenuti over70 soprattutto se,
come Cutolo, affetti da patologie.
La circolare del Dap oggetto di critiche Condividi
Il decreto di Bonafede
A questo punto tocca a Bonafede battere un colpo. Lui lo farà con un decreto legge, che dovrebbe essere approvato già questo giovedì. D’accordo con il presidente della commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra, Bonafede vuole coinvolgere la Procura nazionale Antimafia e Antiterrorismo e le singole procure distrettuali nel valutare le richieste di scarcerazione e dare o negare un via libera. Una strada, di fatto, per negarle, perché una valutazione di pericolosità attuale bloccherà automaticamente anche la possibilità di concedere gli arresti domiciliari per ragioni di salute. Come, in passato, è stato fatto per il capo di Cosa nostra Totò Riina.
REP.IT
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