Coronavirus, il lavoro: le industrie riaprono ma con il termometro all’ingresso. Il commercio resta congelato
Calzature e moda per adulti dovranno attendere ancora due settimane. In compenso, la limatura del Dpcm da parte di Palazzo Chigi ha messo in luce delle novità. Nelle Faq si legge che «è consentita la consegna di prodotti a domicilio», purché siano evitati contatti personali a distanza inferiore a un metro. E quindi scarpe, abiti, accessori e altri beni potranno essere acquistati da casa.
Cibo da asporto
Bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, piadinerie dovranno attendere fino all’1 giugno. Ma oltre alla consegna di pizze e pasti a domicilio sarà possibile recarsi a prelevare pietanze pronte presso i locali. Debutta anche il «servizio di asporto fatto in auto», che Palazzo Chigi chiama «drive through», cioè la possibilità di consegnare presso l’automobile del cliente. Sempre «mantenendo la distanza di almeno un metro e rispettando i divieti di consumare i prodotti sul posto di vendita e di sostare nelle immediate vicinanze».
Parrucchieri
Se i dati epidemiologici lo permetteranno, il governo valuterà la possibilità di anticipare la riapertura in alcune regioni di parrucchieri, barbieri e centri estetici, prevista per l’1 giugno. La decisione sarà presa sulla base del monitoraggio previsto dal decreto ministeriale firmato da Roberto Speranza.
Sicurezza
Le Regioni dovranno monitorare giornalmente la curva del contagio e la situazione del sistema sanitario. Nel caso di un aggravamento del rischio sanitario, il presidente della Regione propone al ministro della Salute «le misure restrittive necessarie e urgenti». Per tutte le categorie di lavoratori è prevista l’assunzione di protocolli di sicurezza anti-contagio, pena la sospensione temporanea dell’attività. Distanza di un metro e mascherine sono le prime regole da osservare.
Febbre in azienda
Il personale, in base al Protocollo tra governo e parti sociali aggiornato il 24 aprile, potrà essere sottoposto al controllo della temperatura prima di entrare in azienda. Chi ha più di 37.5 gradi non potrà accedere, verrà fornito di mascherina e invitato a contattare il medico. Chi avesse già avuto il Covid-19 deve portare un certificato da cui risulti la «avvenuta negativizzazione del tampone». Gli ingressi agli spazi comuni come mense spogliatoi e aree fumatori saranno contingentati, si dovrà stare ad almeno un metro di distanza e per il tempo più breve possibile. Le aziende assicurano la sanificazione e la ventilazione dei locali.
Smart working
Per diminuire i contatti, le imprese pianificano la turnazione dei dipendenti e lo smart working ove possibile. Sospese trasferte e viaggi di lavoro.
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