Coronavirus, scatta l’emergenza affitti: oltre la metà delle famiglie non riesce a pagare
Per gli affitti commerciali, con il decreto aprile – sebbene slittato a maggio – il governo ha confermato il credito d’imposta del 60% sulle locazioni commerciali: una boccato d’ossigeno che potrebbe salvare migliaia di aziende con l’acqua alla gola. Tuttavia, i grandi assenti del decreto sono – ancora una volta – gli affitti tra privati. L’Italia è certamente il paese delle case di proprietà, ma il governo sembra ignorare le 4 milioni di famiglie che vivono in affitto: circa 10 milioni di persone che rischiano di non riuscire più a pagare i canoni d’affitto. D’altra parte i numeri sono impietosi: sono circa 20 milioni gli italiani nella condizione di ricevere un “assegno” dallo Stato per far fronte al blocco dell’attività economica. Ai 10 milioni di potenziali cassa integrati, si aggiungono autonomi, precari e stagionali: lavoratori che hanno visto il loro potere d’acquisto contrarsi in maniera spaventosa. Basti pensare ai cassa integrati che si trovano con uno stipendio quasi dimezzato: “Guadagnavo 1.400 euro netti al mese, ora ne arriveranno 700”, confessa un’operaia chiamata a pagare l’affitto e con una figlia a carico.
“Presumiamo che oltre il 50% delle famiglie in affitto abbiano già, o avranno a breve, difficoltà a pagare canone affitto. Di fronte a questa situazione drammatica servono strumenti e risorse straordinari” dice Stefano Chiappelli, segretario generale Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari). La risposta dell’esecutivo per ora latita, ma qualcosa inizia a muoversi: “Abbiamo messo in campo tutte le iniziative possibili e un primo risultato lo abbiamo ottenuto” dice Chiappelli sottolineando l’approvazione di un ordine del giorno parlamentare nel quale si accolgono alcune richieste del Sunia, a cominciare dalla semplificazione nell’assegnazione dei fondi di sostegno per gli affitti e per la morosità incolpevole. L’obiettivo però è più ambizioso: il sindacato chiede agevolazioni fiscali a favore dei proprietari per incentivarli a rinegoziare i contratti, magari passando al canone concordato. “Di fronte all’impossibilità di pagare l’affitti e con il blocco degli sfratti per sei mesi serve una strategia per evitare lunghi e costosi contenziosi – spiega il segretario generale del Sunia -. Per ridurre il canone si incentivino i proprietari cominciando dalla rimodulazione dell’Imu. Ora proprietari e inquilini devono fare fronte comune”.
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