Fine lockdown galvanizza le Borse. Balzo spread dopo Corte tedesca. Rally petrolio

Corte tedesca conferma legalità Qe , ma con condizioni per Bundesbank
La Corte Costituzionale tedesca ha confermato che il programma di acquisto di titoli pubblici della Bce, ovvero il Qe, rispetta le leggi federali della Germania. La decisione inoltre mette al riparo il programma di acquisti pandemico da 750 miliardi di euro lanciato dalla Bce il 18 marzo per contrastare l’impatto del coronavirus sull’economia dell’Eurozona. Tuttavia, la Corte ha stabilito che la Bce ha tre mesi di tempo per dimostrare che gli obiettivi di politica monetaria perseguiti dal programma di acquisto di titoli pubblici non sono sproporzionati rispetto agli effetti di politica fiscale ed economica derivanti dal programma. «La Corte ha dato un ok solo parziale, il Qe è legale ma vengono dati tre mesi per aggiustare il tiro. Mi pare una complicanza non necessaria in questa fase, che di problemi ne presenta già molti. Va considerato che gli acquisti della Bce sono anche uno dei perni centrali di chi sostiene che si dovrebbe evitare il Mes», ha detto Carlo Alberto De Casa di ActivTrades.

Commissione Ue: decisioni Corte Ue vincolanti per i Paesi
“Riaffermiamo la preminenza delle leggi Ue e il fatto che le decisioni della Corte di giustizia Ue sono vincolanti per tutte le corti nazionali'”. Questo il commento della Commissione europea alla sentenza della Corte costituzionale federale tedesca sul Qe della Bce. La Commissione non ha voluto aggiungere altro e neppure chiarire quali sono i passaggi formali per gestire la situazione che potrebbe crearsi se la Corte tedesca dovesse giudicare insufficienti le argomentazioni della Banca centrale europea richieste entro tre mesi.

Weidmann; la Bundesbank a sostegno della Bce per rispondere
La Bundesbank sosterrà la Bce nel rispondere alle critiche rivolte dalla corte costituzionale tedesca al suo programma di acquisto di titoli pubblici. E’ quanto spiega in un comunicato il presidente della banca centrale tedesca Jens Weidmann. “Darò il mio appoggio perché questa esigenza venga soddisfatta”, spiega Weidmann.

Sul Ftse Mib Prysmian protagonista, in coda Ferrari
A Milano, giù Ferrari che cede circa il 2% dopo il taglio delle stime per il 2020 che non aveva intaccato il rialzo del titolo il 4 maggio. Gli acquisti premiano Tenaris, con il rialzo del greggio per la quinta seduta consecutiva, Saipem ed Eni. Campari scivola in fondo al listino mentre arrivano le prime indicazioni sull’andamento del primo trimestre che ha visto l’utile lordo del primo trimestre dimezzato. Non sono confortanti neanche le previsioni per i prossimi mesi. Intesa Sanpaolo sale in scia alle indicazioni sul trimestre: in particolare, il target di utile al 2020 è ridotto a 3 mld di euro ma il gruppo ha confermato le indicazioni del piano sul payout e sul Cet1. La migliore del Ftse Mib è però Prysmian grazie alla commessa in Germania per il progetto SuedOstLink, uno dei collegamenti in cavo interrato Hvdc (High Voltage Direct Current) più lunghi al mondo, assegnata da TenneT TSO GmbH, l’operatore di rete tedesco-olandese. Con un valore di circa 500 milioni in base alle opzioni,
Prysmian sarà responsabile della progettazione, produzione, fornitura, posa, giunzione, test e collaudo di un sistema in cavo interrato con una capacità di 2 GW per la parte gestita da TenneT nell’ambito di questo primo Corridoio tedesco.

Galassia Agnelli a corrente alternata: tiene Fca, giù Ferrari
Fiat Chrylser che era tra le migliori di Piazza Affari, ha ripiegato poi dopo i conti del primo trimestre azzerando i guadagni, poi è tornata in rialzo di oltre un punto. Il periodo si è chiuso con una perdita netta di 1,7 miliardi, ricavi in calo del 16% a 20,5 miliardi e consegne in discesa del 21%. Inoltre, le nuove guidance 2020 sono state rimandate a quando si avrà maggiore visibilità sulle ricadute della pandemia di coronavirus. Detto questo, la società ha ribadito l’impegno a proseguire con la fusione con Psa.
Invece, Ferrari è in coda al listino milanese, dopo la trimestrale e il taglio di guidance, ma con gli analisti che sottolineano la resilienza del gruppo. Nella seduta del 4 maggio il titolo aveva perso quota a causa del taglio delle stime sul 2020, ma aveva chiuso in rialzo dell’1,46%, sulla fiducia per le capacità della società di superare la crisi, grazie alla tenuta del portafoglio ordini.

Essilux procede integrazione, ma sinergie posticipate
EssilorLuxottica in rialzo alla Borsa di Parigi nel giorno della diffusione dei conti del periodo gennaio-marzo e nonostante l’allarme lanciato sui numeri del secondo trimestre. A seguito della pandemia, Essilux, che ha chiuso il primo trimestre 2020 con ricavi consolidati a 3.784 milioni di euro, con una diminuzione su base annua del 10,1%, ha assunto una serie di misure tra le quali sospendere l’acquisto di azioni proprie, oltre che «nuove acquisizioni e partnership fino a quando l’economia non si sarà stabilizzata». La società, è indicato nel comunicato, ha garantito la continuità operativa e ha bilanciato le chiusure imposte dai governi locali facendo leva sulla flessibilità e la diversificazione delle sue attività logistico-produttive e della rete distribuita di laboratori di lenti oftalmiche. Procede l’integrazione tra Essilor e Luxottica, anche se alcuni progetti sono stati posticipati. Nonostante l’emergenza, sono proseguite le attività nell’ambito di numerosi progetti di integrazione, inclusa la creazione di un’unica piattaforma IT e di un unico network di laboratori lenti per tutta la società.

Andamento dello spread Btp / Bund

Fiammata dello spread fino a 250 punti
Dopo una prima parte della seduta con andamenti poco mossi, lo spread tra BTp e Bund sul mercato secondario Mts dei titoli di Stato ha puntato verso l’alto. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark scadenza agosto 2030 (IT0005403396) e il pari durata tedesco valeva inizialmente 233 punti base, uno in meno del closing precedente, e poi ha accelerato fino a superare i 250 punti

Petrolio allunga serie positiva, si spera in recupero domanda
Il petrolio prosegue sulla via dei rialzi, con il Wti che va verso il quinto giorno di aumenti, la serie migliore in nove mesi. A sostenere i prezzi è la speranza che la domanda di greggio e di benzina comincerà a riprendersi progressivamente in alcune parti degli Stati Uniti, in Europa e in Asia, man mano che verranno allentate le restrizioni agli spostamenti imposte in risposta alla pandemia di coronavirus. Il prezzo del petrolio è circa raddoppiato rispetto ai 10 dollari al barile della settimana scorsa, grazie ai tagli della produzione da parte dei Paesi Opec+ entrati in vigore il primo maggio e grazie al fatto che, negli Stati Uniti, colossi come Exxon, Chevron e ConocoPhillips prevedono di ridurre la produzione di un totale di 660.000 barili al giorno entro fine giugno. A sostenere i prezzi anche le indicazioni sul rallentamento nella crescita delle scorte in alcuni centri nevralgici di stoccaggio dell’oro nero negli Stati Uniti.

Deficit commerciale Usa sale, ma in linea con le stime
Il deficit commerciale negli Stati Uniti a marzo è aumentato in linea alle attese. Stando a quanto annunciato dal dipartimento del Commercio, il deficit della bilancia commerciale è cresciuto dell’11,6% rispetto al mese precedente a 44,4 miliardi di dollari, contro attese per un ‘buco’ da 44,4 miliardi; il dato del mese precedente è stato rivisto da 39,8 miliardi. Le esportazioni sono diminuite del 9,6% a 187,7 miliardi di dollari, mentre le importazioni sono calate del 6,2% a 232,2 miliardi. Da inizio anno, il deficit è diminuito di 28,1 miliardi di dollari, o il 17,8%.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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