La locomotiva tedesca si è fermata?

Andrea Massardo

Anche la Germania è destinata a uscire a pezzi da questo primo semestre del 2020, nonostante l’inferiore numero di vittime e un lockdown attuato in modo meno invasivo rispetto a molti altri Paesi europei. Dopo la flessione del 2.2% del primo trimestre anche il secondo giro di boa dell’anno sembra tutt’altro che positivo, confermando e anzi peggiorando quello che era stato il rendimento dei primi tre mesi dell’anno. Tuttavia, mentre il Ministero dell’Economia tedesco continua a sostenere che il peggio sia passato, anche le stime fatte sino a questo momento sul mese di maggio appena trascorso sono state considerate eccessivamente sovrastimate da molti osservatori internazionali. Che dunque anche la locomotiva tedesca abbia raggiunto un punto d’arresto?

Berlino prosegue col suo programma

Nonostante i dati poco confortanti che sono appena venuti alla luce, Berlino non sembra intenzionata a cambiare di una virgola – almeno per il momento – il proprio piano d’azione per portare il Paese fuori dalla recessione. E per farlo, sono stati messe in campo ingenti misure volte alla diretta ripartenza delle industrie, compreso nei giorni scorso il comparto dell’idrogeno che nei prossimi anni occuperà uno spazio sempre più importante nel settore energetico tedesco.

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