Sarà Cantone a indagare su Roma
In commissione, a sostegno di Raffaele Cantone era arrivata la relazione di Mario Suriano, togato di Area, presidente dell’organo che si occupa delle nomine prima che queste vadano in plenum: “E’ vero che si fa il nome di cantone per tutto, ma lo si fa perchè dà totale garanzia di autonomia e indipendenza. Capisco le criticità ma occorre applicare il testo unico e con la sua nomina lo stiamo facendo”, ha detto nelle dichiarazioni di voto.
Dalla parte di Luca Masini Pier Camillo Davigo, che ha fatto la relazione in suo favore. E che di Cantone ha detto: “Credo fermamente nella divisione dei poteri. E l’attività amministrativa è tutt’altra cosa” rispetto alla magistratura. Anche su affermazioni come questa c’è stato dibattito. Alcuni consiglieri, come il laico in quota 5 Stelle Alberto Maria Benedetti, hanno fatto notare che l’Anac è considerata un’autorità indipendente. E, quindi, estranea all’amministrazione.
A sostegno della nomina di Masini i tre togati di Magistratura indipendente, quattro togati di Autonomia &Indipendenza e Nino Di Matteo, indipendente ma vicino a Davigo: “Ritengo che non sia opportuno che Cantone vada a dirigere proprio quella procura che è competente su ipotesi di reato commesse dai colleghi che lavorano negli uffici di Roma e che possono investire procedimenti che a vario titolo riguardano i rapporti tra magistrati e politici vicini o appartenenti alla stessa compagine politica decisiva per la nomina all’Anac”, ha il magistrato siciliano.
Poi il riferimento alla necessità di tutelare l’immagine dell’imparzialità della magistratura. “Avrei sostenuto – ha aggiunto – la candidatura del dottor Cantone a una procura diversa, ma non a Perugia: l’incarico all’Anac ha una fortissima connotazione politica, una connotazione che si è perfino accentuata, almeno quanto alla sua apparenza, quando per più volte il dott Cantone è stato indicato come possibile premier della nuova compagine governativa”.
Cantone è stato sostituto procuratore a Napoli al 2007. Dopo è passato agli uffici del massimario della Cassazione. Poi la presidenza dell’Anac, finita ottobre 2019, e il ritorno alla Suprema corte.
L’HUFFPOST
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