L’Italia in vacanza scorda le regole: code, spiagge prese d’assalto (e tornano i turisti stranieri)
Solo fino ad un anno fa sarebbe stato considerato come un fatto normalissimo: un classico bollettino di incolonnamenti e sudore sulle principali rotte verso il relax vacanziero. Tipico di un week-end d’inizio estate. Ma non ora. In epoca Covid l’assalto a spiagge, laghi e monti fa notizia.
Il mini esodo
Ieri è stato così. Già dalle prime ora del mattino sulle autostrade della Liguria le lunghe code hanno snervato gli automobilisti. Identico scenario di attesa e di sudore su quelle dell’Emilia-Romagna. Nelle stazione Centrale di Milano, un eccessivo afflusso di persone verso le località balneari liguri e del lago di Garda ha costretto molte persone a scendere dai treni (ricordiamo che i posti sono dimezzati rispetto alla capienza normale). Le spiagge sono state prese d’assalto in Romagna: dai lidi ferraresi a quelli ravennati, giù fino a Rimini e Riccione. Si sono rivisti anche i turisti stranieri. Simile lo scenario sui lidi dei maggiori laghi. Sul ramo lecchese del lago di Como molte famiglie sono state costrette a far marcia indietro per eccesso di capienza. Tutto bene allora? Si riparte? Non è così. La voglia di mare o di montagna non cambia radicalmente un quadro che presenta diversi punti deboli. L’emergenza Covid non è sparita e i numeri sulle presenze di turisti nei prossimi mesi non fanno sognare.
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