“Faremo causa a Governo e Autostrade”. Intervista a Giovanni Toti
Queste sono le premesse di una campagna elettorale per le Regionali che sta per iniziare e che vedrà da una parte Giovanni Toti candidato del centrodestra e dall’altra uno sfidante che con ogni probabilità sarà Aristide Massarso, su cui secondo quanto si apprende starebbero per convergere Pd e M5S.
Governatore Toti, Autostrade prevede di chiudere interi tratti stradali per fare lavori e ispezioni nelle gallerie. Cosa sta succedendo?
Oltre a non progettare e realizzare le opere del futuro, come per esempio la Gronda, oggi si pretenderebbe con un piano sciagurato di rimediare a trent’anni di incuria in un mese e mezzo. Si è pensato di avviare i lavori proprio adesso che in Liguria sta ripartendo il turismo. Li potevano fare durante il lockdown. Dopo aver sofferto i danni dovuti al Covid, ora è stato messo in piedi un piano per paralizzare la Liguria.
Lei parla di un piano, crede che ci sia una premeditazione?
Da due anni chiediamo interventi sulla rete autostradale e da due anni il Governo emette grida contro Autostrade, ma poi non fa nulla. Il ruolo di Autostrade è senza dubbio colpevole perché da due anni a questa parte non ha fatto tutti i lavori che avrebbe dovuto. Il ruolo del ministro De Micheli è altrettanto colpevole perché avrebbe dovuto controllare e imporre quei lavori. Secondo me oggi c’è un rimpallo delle responsabilità perché nessuno ha il coraggio di dire che non si può fare tutto in un mese e nessuno dice quali lavori fare prima e quali dopo. Viviamo in un paese che ormai è incapace di scegliere. In più la vertenza sulle concessioni è tutta da sciogliere.
Il Ponte di Genova è stato costruito in tempi record, ma non si sa quando sarà inaugurato, perché non è stata affidata la concessione. Lei e il commissario e sindaco di Genova Marco Bucci state sollecitando il Governo?
Certo, il commissario Bucci ha scritto numerose lettere. Direi un genere letterario più che un carteggio.
E il ministro Paola De Micheli cosa vi ha risposto?
Ha detto che avrebbero deciso a novembre, poi a dicembre, poi a gennaio. Ora siamo a giugno e ancora non hanno deciso. La paralisi politica c’è perché non sono in grado di scegliere e c’è un mare di ipocrisia perché non sono in grado di dire la verità. Ma la verità è sotto gli occhi degli automobilisti che stanno cuocendo sotto il sole. È impossibile avere una risposta da questo Governo, gli albergatori hanno detto che non pagheranno più le tasse.
E la Regione cosa intende fare?
La Regione, insieme all’Anci e alle Camere di commercio si farà promotore di una class action regionale. Andiamo in tribunale per chiedere a Governo e Autostrade il risarcimento del danno patito dai nostri cittadini e dalle nostre imprese. Visto che non sanno dare soluzioni, almeno chiederemo i rimborsi.
Secondo lei, a chi va affidato il Ponte Morandi?
Non spetta a me decidere. In due anni si è costruito un ponte e in due anni il Governo non è stato capace di decidere a chi farlo gestire. A Genova in due anni abbiamo ricollocato gli sfollati del Ponte, accelerato i cantieri, demolito il Ponte, ricostruito il Ponte, risarcito cittadini e imprese. Il Governo doveva fare una cosa: decidere a chi affidarlo. Il Ponte indubbiamente va dato a chi gestisce quel pezzo di autostrada, ma ce lo deve dire il Governo. Noi abbiamo chiesto di avere un advisor tecnico nostro, non ci è mai stato neppure autorizzato. Regioni e Comuni d’Italia non hanno voce in capitolo. In conferenza delle Regioni chiederò che le Regioni abbiano titolarità di controllo sulle concessioni stradali del loro territorio.
Insomma è tutto fermo.
Manca il collaudo, quello tecnico lo farà la struttura commissariale, ma quello vero e proprio che aprirà il Ponte alla circolazione delle auto lo deve fare chi poi lo gestirà.
Sulla Liguria pesa anche la questione Ilva.
Ilva è un altro pasticcio. Invece della politica si è utilizzata la propaganda e si è dato a Mittal la possibilità di rimettere in discussione un accordo fatto e di avere anche ragione viste che lo scudo penale era previsto negli accordi e poi è stato revocato. Rischiamo che oggi la siderurgia scompaia dal nostro paese, saremmo l’unica potenza del G8 a non avere una propria siderurgia. Lo stesso pasticcio è stato fatto con Alitalia.
Cioè?
Alitalia ancora oggi viene salvata con i soldi pubblici ma nel momento in cui deve ripartire si annaspa per comprendere quale forma societaria avrà e su Genova ancora oggi c’è un solo volo da Roma al giorno come nell’era del lockdown.
Lei si ricandiderà presidente della Regione e a quanto pare M5S e Pd stanno per convergere su un candidato, Aristide Massardo.
È singolare che si cerchi di governare insieme una Regione dove un partito ha nel primo punto del programma la realizzazione della Gronda e l’altro quello di non farlo. Uno è per i cantieri navali e l’altro li ha sempre visti come un fattore di inquinamento ambientale. E su Autostrade uno vuole la revoca delle concessioni e l’altro è il partito che quelle concessioni – scusate il gioco di parole – le ha concesse.
L’HUFFPOST
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