I tre gravi errori di Salvini sul Mes

Matteo Salvini ha addirittura mandato una lettera al Corriere della sera per chiedere al governo di non prendere i 37 miliardi del Mes che l’Italia potrebbe invece utilizzare per le spese sanitarie correlate all’emergenza covid. Il senatore leghista nella sua battaglia euroscettica stavolta sbaglia, e alla grande, per almeno tre motivi. Il dubbio è che erri sapendo di errare. Nel caso contrario, qui gli spieghiamo perché quei soldi potrebbero essere molto utili alla causa del nostro paese.

1) La prima giustificazione che adduce Salvini riguarda il fatto che sarebbe meglio prendere soldi a prestito sui mercati, intensificando l’emissione dei titoli di stato, visto che recentemente il Btp Italia in un’unica asta ha chiuso con 22,3 miliardi di euro. Peccato però che il leghista ometta un “piccolo” particolare: la spesa per interessi. Anche chi ha poca familiarità con l’economia sa bene che quando si deve valutare un prestito, la voce principale che si guarda è il tasso d’interesse. Chi vuole accendere un mutuo, ad esempio, come prima cosa fa una comparazione fra i tassi più convenienti che trova sul mercato. Ebbene, uno Stato fa la stessa cosa. E in questo caso non c’è partita: i tassi a 10 anni che l’Italia è costretta a offrire a chi compra titoli di stato sono poco sotto il 2% mentre il Mes costerebbe solo lo 0,08%. Eugenio Gaiotti, capo del Dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia, quindi fonte terza e attendibile, in una recente audizione parlamentare ha quantificato in 500 milioni l’anno il risparmio medio per l’Italia nel caso utilizzi il Mes invece che nuove emissioni di Btp. In dieci anni fanno 5 miliardi. Miliardi che potranno essere utilizzati in futuro per fare ulteriore spesa sociale – per scuola o opere pubbliche – invece che regalati agli investitori.

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