Hong Kong, quasi 400 arresti: nuove sanzioni degli Stati Uniti contro la Cina
Hong Kong è una polveriera. Almeno 370 persone sono state arrestate dopo l’entrata in vigore della legge sulla sicurezza approvata dalla Cina. Migliaia di persone sono scese in piazza, nonostante i divieti per via del coronavirus. La tensione non è soltanto locale. Le reazioni della comunità internazionale hanno dato seguito alle spaccature già ampiamente avviate con Pechino. In particolare, quelle di Stati Uniti e Regno Unito.
La Camera dei rappresentanti ha approvato nuove sanzioni volte a colpire gli interessi cinesi nell’ex colonia britannica. Le misure puntano alle banche che fanno affari con funzionari collegati alla repressione dei dimostranti a Hong Kong. “È una legge brutale, che legittima una repressione nei confronti del popolo di Hong Kong ed è intesa distruggere le libertà che erano state promesse”, ha dichiarato la Speaker della Camera Nancy Pelosi. La misura dovrà passare al Senato prima di essere sottoposta alla firma del presidente Donald Trump. Si tratta di un’ulteriore stretta da parte di Washington dopo la cancellazione dello status speciale di Hong Kong e lo stop all’export per la difesa e dei prodotti ad alta tecnologia.
La questione Hong Kong è un altro tassello delle tensioni, crescenti, tra gli Stati Uniti e la Cina. Un ulteriore terreno di scontro dopo i complicati rapporti commerciali tra i due Paesi e lo scaricabarile sulla responsabilità per la pandemia da coronavirus.
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