Il cambio di passo inciampa sulla Libia
Nel giorno del Signore 6 luglio, c’è poco da prendersela con l’emergenza se il Governo rischia di non essere autosufficiente a palazzo Madama, dopo che ha annunciato modifiche al Memorandum e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, nel corso della sua visita a Tripoli, aveva incassato una disponibilità a ridiscuterlo. Solo che della riunione della commissione bilaterale italo-libica, prevista per il 2 giugno, non si sono avute più notizie, segno che non si sono fatti dei passi in avanti. Eppure va dato atto al ministro degli Esteri, fino a poco tempo fa fautore della soluzione italiana attraverso l’identificazione di un “inviato speciale”, di aver messo in campo una consapevolezza nuova con la proposta di un “piano di ricostruzione europeo per la Libia”: è comunque un approccio strategico, di prospettiva, proprio nel momento in cui il Pd è inchiodato alla questione della Guardia costiera, anche con un buon tasso di strumentalità interna. Di prospettiva, dal momento che il piano di ricostruzione europeo deve contenere un nuovo memorandum europeo, perché come evidente non può gestirlo l’Italia da sola.
Basta questo dossier a disvelare l’avvitamento diventato endemico tra gli appelli a cambiare e il fatto che non si cambia nulla, accompagnati dalla facile giustificazione teorica dell’immobilismo in nome del pericolo della destra alla Orban, alla Bolsonaro, alla Salvini, alla Trump che però non nomina nessuno perché amico di Giuseppi. Discussione teorica datata pre-Covid, perché è di tutta evidenza che, qui ed ora, l’alternativa prima ancora della destra è il declino dell’Italia. Anche il nervosismo emerso nella discussione interna nel Pd, in un Congresso strisciante consumato su Twitter, al netto del gioco tattico e della strumentalità dei posizionamenti indica una novità. E cioè che la crisi politica del Governo è entrata nel Pd che, banalmente, non sa come uscirne. E rivela che la difesa dell’esistente in nome di uno stato di emergenza perenne non può durare a lungo e, comunque, non funziona.
L’HUFFPOST
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