Armi nucleari, l’orrore che dobbiamo eliminare
Insieme al cambiamento climatico, gli armamenti nucleari costituiscono una minaccia esistenziale per le nostre società. La maggior parte delle circa 13.000 armi nucleari attualmente in stoccaggio negli arsenali globali sono enormemente più distruttive delle bombe lanciate su Hiroshima e Nagasaki. Qualsiasi loro utilizzo scatenerebbe un disastro umanitario di proporzioni inimmaginabili.
È ora di tornare alla consapevolezza condivisa che un conflitto nucleare non può essere vinto e non deve essere combattuto; all’intesa collettiva che dovremmo lavorare con l’obiettivo di un mondo libero da armi nucleari; e allo spirito di cooperazione che favorisca il progresso storico verso la loro eliminazione.
Stati Uniti e Russia, in qualità di possessori di quasi il 90 per cento delle armi nucleari, devono guidare questo processo. Il Trattato «New Start» contempla criteri verificabili. La sua proroga quinquennale consentirebbe di avere il tempo per negoziare nuovi accordi, tra l’altro includendo altri Paesi possessori di armi nucleari.
Il prossimo anno, le Nazioni Unite ospiteranno la Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (Npt), uno degli accordi internazionali di sicurezza di maggior successo. Esso è il solo a prevedere impegni vincolanti adottati dalle cinque maggiori potenze nucleari per perseguire l’eliminazione delle armi nucleari e imporre obblighi verificabili di non acquistare o sviluppare tali armamenti. L’adesione pressoché universale all’accordo significa che la grande maggioranza della comunità internazionale sia vincolata da tali impegni. La Conferenza di revisione del Trattato Npt offre pertanto l’opportunità di contenere l’erosione dell’ordine nucleare internazionale.
Fortunatamente, la maggior parte degli Stati membri delle Nazioni Unite resta fedele all’obiettivo di un mondo libero da armi nucleari. Lo dimostra il sostegno che 122 Paesi hanno dato all’adozione del Trattato sul divieto di armi nucleari. Essi si rendono conto che le conseguenze di qualunque utilizzo di armi nucleari sarebbe catastrofico. Non possiamo rischiare un’altra Hiroshima, un’altra Nagasaki o peggio. Riflettendo sulla sofferenza della hibakusha, facciamo che l’umanità colga in questa tragedia l’opportunità di ristabilire un fronte comune e di rafforzare il proprio impegno per un mondo libero da armi nucleari.
Segretario Generale delle Nazioni Unite
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