Vaccino anti Covid: «Questa settimana cominciamo i test sull’uomo»
La prima fase di
sperimentazione scatta questa settimana su 90 volontari italiani, test
coordinati dallo Spallanzani. Le successive 2 e 3 si svolgeranno sempre
in Italia?
«La seconda, con 500-1000 volontari potrebbe
avvenire in Italia non appena saranno disponibili i risultati della
prima fase. Per la terza stiamo pensando a Paesi ad elevata incidenza di
casi, su 10 mila persone. La scelta dipenderà dall’evoluzione che avrà
l’epidemia in autunno»
E dopo la prima dose?
«Questa
settimana iniettiamo la prima dose, poi procederemo a ritmo serrato per
l’arruolamento di adulti tra 18 e 55 anni e, in un secondo momento, se
tutto va bene, di altrettanti anziani di 65-85 anni. Siamo fiduciosi. In
moltissimi hanno risposto all’appello, abbiamo già la lista di
cittadini che si sono offerti. Dovranno essere visitati per certificare
il buono stato di salute e selezionati. I test verranno fatti allo
Spallanzani e nel centro di ricerche cliniche di Verona. Per la fase due
stiamo organizzando nuovi siti a Piacenza e Cremona».
I tempi?
«E’
la domanda più difficile. Molto dipenderà dalle agenzie regolatorie e
dall’andamento dell’epidemia. Calcolando che lo studio di fase 2-3
potrebbe essere avviato entro l’anno, potremmo avere il vaccino per la
primavera del 2021».
Grandi multinazionali
sono in corsa con enorme vantaggio e potrebbero essere pronte con le
dosi a settembre. Voi arrivereste dopo. Che senso ha?
«Il
fatto che grandi aziende con enormi finanziamenti e strutture siano più
avanti è un vantaggio. I loro risultati quando disponibili chiariranno
alcuni aspetti e agevoleranno il lavoro sui vaccini che arriveranno
dopo. Non ci sarà un unico anti Covid. E non è detto che i primi siano i
migliori. Noi puntiamo a un vaccino da somministrare in dose unica e
pensiamo che il nostro prodotto abbia potenzialità migliori di indurre
anticorpi e cellule T. Ci sarà bisogno di miliardi di dosi e tutti
daranno un contributo. L’Italia il giorno in cui arrivassimo al
traguardo sarà privilegiata».
Come funziona il vaccino di Reithera?
«Viene trasportato nell’organismo dal virus del raffreddore del gorilla, disattivato, che funge da navetta, molto potente sul piano dell’induzione della risposta immunitaria. I risultati sui piccoli animali sono molto incoraggianti e andranno completati con quelli sulle scimmie».
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