Berlusconi, decisivi i prossimi tre giorni per capire l’evoluzione della polmonite

di CONCHITA SANNINO

I prossimi tre giorni saranno decisivi per capire l’evoluzione della polmonite di Silvio Berlusconi. Stamattina il professor Alberto Zangrillo al San Raffaele ha offerto ai cronisti un aggiornamento non annunciato sullo stato di salute dell’ex premier, ricoverato dalla notte tra giovedì e venerdì. “Il decorso è regolare, il paziente tranquillo”, ha detto all’esterno dell’ospedale e vestito in abiti domenicali, spiegando che la “fase è delicata” dal momento che l’infezione virale “merita una terapia adeguata e ha i suoi tempi”, ma ribadendo il “cauto ottimismo” già manifestato. 

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Silvio Berlusconi “sta reagendo in modo ottimale alle cure”, ha detto il suo medico curante avvertendo però: “Questo non vuol dire cantare vittoria dato il paziente appartiene alla categoria definita più fragile”. Cioè quasi 84 anni e varie patologie pregresse, soprattutto cardiache, motivo per cui sta facendo anche una terapia anticoagulante. Ma cosa filtra, al di là delle parole di Zangrillo, dall’équipe che sta seguendo l’ex premier? Che la situazione è stazionaria ma non risolta, c’è un’importante polmonite bilaterale in corso. Berlusconi viene curato con il Remdesivir, l’unico farmaco anti-virale finora autorizzato per la cura di infezioni da virus Sars-Cov-2. E i prossimi tre giorni saranno decisivi per capire l’evoluzione della polmonite, considerata importante ma costantemente sotto controllo tanto che i medici confidano di scongiurare qualunque altra compromissione delle vie respiratorie più profonde.

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