Comunali, la Lega a Reggio Calabria col vice di Salvini: rinnovamento è la parola d’ordine. Ma di nuovo c’è poco. Protesta dei ‘meridionali liberi’

di ALESSIA CANDITO

Molte bandiere, non troppe persone, gadget – adesivi, braccialetti, frisbee marchiati Lega – distribuiti a pioggia fra i presenti. A poco più di dieci giorni dal minitour calabrese di Matteo Salvini, la Lega torna in piazza a Reggio Calabria, per tirare la volata ad Antonino Minicuci, il candidato sindaco indicato dal Carroccio per “prendersi” la città metropolitana di Reggio Calabria.  

Una partita che il Capitano – costretto a ripiegare su piccole e grandi amministrazioni dopo aver perso la battaglia delle regioni, dove sono stati Fdi e Forza Italia a spartirsi i candidati governatore – non può sbagliare. Ecco perché lo spiegamento di forze è quello delle grandi occasioni, anche se ad ascoltare il vicesegretario federale Andrea Crippa, spedito allo scopo sulla riva calabrese dello Stretto, non ci sono più di un centinaio di persone fra candidati con familiari al seguito, attivisti e qualche curioso. 

Assenti tutti o quasi gli alleati del centrodestra, la Lega in piazza rimane con i suoi. Non sono tantissimi e non a tutti sono graditi. “Terroni fieri delle nobili origini della nostra civiltà, mai venderemo la nostra dignità” recita lo striscione che un gruppo di contestatori a nome dei “meridionali liberi” srotola mentre dal palco si susseguono gli interventi.  

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