Renato Zero festeggia con tre album. “I migliori settant’anni della mia vita”
di ANDREA SPINELLI
Non chiamatelo cantante. “Non lo sono mai stato. Mi sento piuttosto un osservatore pensante e parlante”. Se Renato Zero si nasce, a 70 anni… si rinasce. Tre, Due, Uno… Zero!
Il “count-down” che tradizionalmente nei concerti scandisce il suo ingresso in scena tiene i fili di Zerosettanta, il box celebrativo “a rate” che Renato Zero pubblica, appunto, in tre volumi per collezionare quaranta canzoni nuove di zecca. Si comincia mercoledì prossimo, giorno del fatidico compleanno, con il terzo capitolo (prodotto e arrangiato dal chitarrista Phil Palmer e musicisti di rango come il tastierista Alan Clark o il pianista Adriano Pennino), per poi proseguire con il secondo e il primo, sul mercato rispettivamente il 30 ottobre e il 30 novembre.
A introdurre le uscite l’evento celebrativo tv messo in piedi martedì prossimo da Canale 5 sommando le immagini dell’ultimo show Zero – Il Folle, realizzate a Milano l’11 e 12 gennaio scorsi, ad interventi di amici come Monica Guerritore Giancarlo Giannini, Sabrina Ferilli, Alessandro Haber, Serena Autieri, Giuliana Lojodice, Gabriele Lavia, Anna Foglietta, e Vittorio Grigolo. “Un debutto in pompa magna” lo definisce lui in teleconferenza su Zoom. “Questi tre album rappresentano un po’ la prova generale dei miei 70 anni. Sono orgoglioso di esserci arrivato incolume e di aver regalato, in qualche modo, emozioni, brividi, a diverse generazioni, ma anche di aver assorbito tutta l’energia che il pubblico sa regalarmi. Ragazzi che vivono la vita tra mille problematiche con la certezza, però, di avere Renato dietro le spalle a cantare i loro amori e le loro difficoltà”.
Tre dischi in tre mesi. In tempi di singoli è una scelta ostinatamente controtendenza.
“La loquacità artistica di cui sono portatore è affermata pure nell’esercizio delle mie funzioni. Questo disco non è il mio funerale, ma credo rappresenti per molti versi la mia rinascita”.
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