Migranti e Ue, così l’Italia paga il conto del Recovery

I nuovi concetti di “gestione europea dei rimpatri” e di “meccanismo di solidarietà obbligatoria” restano, comunque sia, non solo affidati alla discrezionalità politica random della Commissione, ma anche alla disponibilità dei Paesi di eventuale ricollocamento. Eppure, neanche con queste formule anodine il Patto riveduto appare destinato a ottenere il consenso del blocco dell’Europa centro-orientale composto dai Paesi di Visegrad, da quelli baltici e dall’Austria. Mentre, dall’altra parte, il premier Giuseppe Conte tenta di fare anche lui la faccia feroce.

Il problema è che il negoziato sull’immigrazione potrebbe essere il secondo tempo della durissima partita giocata a luglio sul Recovery Fund, in questo ultimo caso con qualche cambio di pedina: al posto dei Paesi “frugali”, quelli dell’Est. Ma in entrambe le occasioni con la Germania a far da arbitro. E non è da sottovalutare neppure l’ipotesi che già allora si sia ipotizzato, nel dietro le quinte, uno scambio asimmetrico tra gli oltre 200 miliardi del Recovery Fund destinati all’Italia e la conferma di una regolazione penalizzante per noi. Non sarebbe la prima volta.

QN.NET

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.