L’indifferibile necessità di una destra liberale
Ci sono due anni e mezzo prima delle prossime elezioni politiche, c’è lo spazio e c’è il tempo per organizzare qualcosa di serio. Non dico un partito, non lo so, non sono un politico. Dico che queste teste devono trovare il modo di mettersi insieme e smetterla di traballare per malinteso senso di sopravvivenza davanti alla forza elettorale della destra più nerboruta, devono escogitare una proposta democratica e liberale che ricominci ad attrarre i molti riparati nella sinistra moderata, devono delineare una politica capace sia di contenere le smanie autoritarie della destra, sia di agganciarsi a sinistra, tramite Emma Bonino, Carlo Calenda e Matteo Renzi (se mai un giorno comincerà a distinguere una critica da una fucilata alle spalle). Morire populisti o sopravvivere sovranisti sono alternative a cui c’è rimedio.
L’HUFFPOST
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