Attentato a Parigi. “Basta sottomissione all’Islam, leggi più dure”
Oggi in qualsiasi luogo e momento nella civilissima Parigi rischiamo di uscir di casa e prenderci una coltellata…
“Purtroppo è così. Non può essere diversamente quando si consente che le campagne d’odio irrompano liberamente nei social. Quanti potenziali terroristi sono pronti a raccogliere gli appelli sanguinari? Migliaia e migliaia, probabilmente”.
Marine Le Pen ha detto che se ci fosse una politica meno compiacente nei confronti degli immigrati avremmo meno crimini.
“Lascio a Marine queste considerazioni. Trovo che le personalità politiche hanno dato prova d’incompetenza nell’affrontare il dossier Islam. Dobbiamo difenderci, è ovvio. Occorre più severità. Non si può accettare, com’è accaduto pochi giorni fa, che la presidente di un sindacato studentesco, l’Unef, entri in Assemblea nazionale indossando la hijab. Non è tollerabile che nelle banlieues gli islamisti dettino legge, che nelle moschee si predichi in arabo per inveire contro la Repubblica, che in nome dell’‘islamicamente corretto’ venga messa al bando ogni critica nei confronti dell’Islam”.
E allora? Che fare?
“Non basta punire. Bisogna impedire ad ogni costo il proselitismo. Fare opera di pedagogia. Creare corsi di contro-informazione religiosa e spirituale. Colpire senza pietà i violenti, smantellare gli ecosistemi islamici ma soprattutto educare gli altri, la grande massa che può essere ancora recuperabile”.
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