Tridico, stipendio raddoppiato per il presidente Inps. L’Istituto: «Nessun effetto retroattivo, è così da aprile»
«Nessun compenso arretrato»
Il 10 settembre, in un verbale citato da Repubblica, il collegio dei sindaci del’Inps ha chiesto chiarimenti sugli aumenti, richiamando la legge 75 del 1999 che stabilisce che gli amministratori siano pagati dal momento dell’insediamento e non dalla nomina. Risponde ora la Direzione Risorse Umane dell’Inps che spiega di non aver «corrisposto Tridico compensi arretrati in seguito all’emanazione del Decreto del 7 agosto 2020 e, in ogni caso, gli uffici dell’Istituto non hanno mai previsto l’erogazione di un compenso arretrato al Presidente per il periodo che va da maggio 2019 al 15 aprile 2020».
Centrodestra all’attacco
Dalla Lega, a Fratelli d’Italia, fino a Forza Italia. Il centrodestra si trova compatto nell’attaccare e nel chiedere le dimissioni al presidente dell’Inps. Claudio Durigon, deputato e responsabile nazionale dipartimento Lavoro della Lega si chiede « dove sono gli uffici di monitoraggio dell’Inps, quelli che ad agosto avevano denunciato, in una lista di proscrizione pubblica, i furbetti del bonus da 600 euro? Il più furbetto è Tridico che si fa riconoscere premi da capogiro, mentre mezzo milione di italiani stanno ancora aspettando la cassa integrazione dalla primavera. Tridico rinunci al bonus e si dimetta». «Mezzo milione di italiani aspetta ancora la cig – denuncia la presidente dei senatori di Fi, Anna Maria Bernini – e lui si triplica lo stipendio. Questa è la morale dei predicatori anticasta», «la nuova frontiera del grillismo al potere: il reddito di arroganza». L’aumento è una cosa «assurda», osserva il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Luca Ciriani soprattutto quando «gli italiani continuano a non ricevere la cassa integrazione e le famiglie sono piegate da una crisi che il governo è incapace a fronteggiare».
La maggioranza
Anche nella maggioranza di governo le reazioni sono accese. Nelle chat interne dei parlamentari Cinque Stelle – citate da AdnKronos – c’è chi chiede al Movimento di prendere le distanze da questa decisione e chi condanna apertamente l’aumento. Critiche arrivano anche dalla maggioranza: «Io non penso che ci sia nulla di scandaloso nel prevedere uno stipendio congruo per ruoli pubblici di altissima responsabilità che richiedono notevoli competenze e professionalità – dice il capogruppo di Italia viva al Senato, Davide Faraone – Lo spettacolo davvero suggestivo è osservare la metamorfosi dei populisti».
CORRIERE.IT
Pages: 1 2