Salvini, processo a Catania senza accusatori: l’ipotesi di sentire Conte e Di Maio. I confronti con altri sbarchi
Giovanni Bianconi, inviato a Catania
Potrebbe esserci una tappa romana, a palazzo Chigi, nell’udienza preliminare in cui si deve stabilire se processare o meno Matteo Salvini per sequestro di persona. Una trasferta per ascoltare il premier Giuseppe Conte e qualche altro ministro o ex ministro. La decisione tocca al giudice Nunzio Sarpietro, che stamane incontrerà per la prima volta le parti in causa di un procedimento senza rappresentanti dell’accusa.
Il tribunale dei ministri, che ha svolto le indagini prima di chiedere il rinvio a giudizio dell’imputato, è uscito di scena dopo l’autorizzazione concessa dal Senato, e la Procura è ancora convinta della «infondatezza della notizia di reato», come scrisse nella sua richiesta di archiviazione. L’unico a insistere perché si celebri un processo, al momento, è l’avvocato Massimo Ferrante, per conto di Gafar e Aishat S., una coppia di nigeriani sbarcati dalla nave Gregoretti, insieme ai due figli di 10 e 6 anni, dopo sole venti ore di attesa in rada, perché la donna era incinta. Un po’ poco, rispetto ai cinque giorni di presunto sequestro contestati dal tribunale dei ministri. Altri migranti potrebbero costituirsi oggi parti civili, e lo chiederanno almeno un paio di associazioni, Arci e Legambiente.
Tuttavia è possibile, anzi probabile, che prima di decidere il giudice svolga alcuni accertamenti attraverso una breve attività di «integrazione probatoria». In due direzioni: da un lato chiedendo alla polizia giudiziaria di raccogliere gli atti necessari a verificare come il governo (non solo il Conte 1, in cui Salvini era ministro dell’Interno, ma pure il Conte 2 che vede la Lega all’opposizione) si è comportato in casi analoghi a quello della nave Gregoretti; dall’altro raccogliendo la testimonianza del presidente del Consiglio, e forse dell’ex vicepremier Luigi Di Maio e dell’ex ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, per ricostruire le posizioni degli altri rappresentanti del governo nei giorni in cui si sarebbe consumato il sequestro dei 131 migranti trattenuti a bordo.
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