Scontro tra Casaleggio e M5S, voci su una causa per il simbolo
ROMA — Diceva uno storico cronista parlamentare, Guido Quaranta, che nessun altro organo è grado di auto stabilizzarsi come il Parlamento nei momenti di crisi. Eppure, mai come stavolta nel Movimento la parola «scissione» sta uscendo dal repertorio degli eterni annunci e assume la concretezza di dichiarazioni dure e ultimatum. Basti leggere la replica dell’Associazione Rousseau al Comitato dei Garanti, che contestava il post di Davide Casaleggio: «Il Blog delle Stelle è il blog ufficiale sia del Movimento 5 Stelle che dell’Associazione Rousseau. Pertanto Davide Casaleggio è pienamente titolato a pubblicare i suoi articoli sul blog». E basti ascoltare le voci che si rincorrono sempre più forti, secondo le quali il figlio del fondatore sarebbe pronto a far causa al Movimento sul simbolo, salvo una conciliazione dell’ultimo istante.
Gli scissionisti potenziali
Le posizioni di Casaleggio e Alessandro Di Battista sembrano coincidere. Ma chi c’è dietro di loro? I seguaci dichiarati di Di Battista sono pochissimi. Non si va oltre ai soliti noti: Barbara Lezzi, senatrice, Ignazio Corrao, europarlamentare (insieme ad altri 4-5 colleghi), e Max Bugani, consigliere di Virginia Raggi. Mentre non c’è più, perché espulso, l’ex sodale Gianluigi Paragone.
Casaleggio ha poche persone di riferimento. C’è la senatrice Barbara Floridia, che è anche facilitatrice. I suoi colleghi Giorgio Conte e Marco Croatti sono nel team dei gestori di Rousseau. Poi ci sono i tre del Comitato di Garanzia Vito Crimi, Giancarlo Cancelleri e Roberta Lombardi. Sono arrivati lì perché persone di fiducia di Grillo e Casaleggio. Eppure, nella sorpresa generale, hanno firmato il comunicato di fuoco contro il post sul Blog delle Stelle del figlio del fondatore. Possibile che lo abbiano fatto all’insaputa o, peggio, contro il parere di Grillo? Decisamente improbabile.
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