Covid, il nuovo Dpcm: feste e locali osservati speciali. Se l’indice di contagio sale, stop anche a negozi e palestre
“Zone rosse” e chiusure mirate per evitare il lockdown totale. È questa la linea del governo di fronte alla salita del numero dei contagi. Con un limite già fissato: l’indice Rt superiore a 1,5 per tre settimane di seguito. È il livello di allerta, individuato dagli scienziati, la linea oltre la quale potrebbero essere decise serrate anche per settori ritenuti strategici. Ma con un obiettivo già stabilito: tenere aperte le scuole e le attività produttive. Ecco perché l’attenzione è puntata sul monitoraggio settimanale del ministero della Salute che arriverà oggi pomeriggio.
Le terapie intensive
Il dato da tenere sotto controllo è quello dei ricoveri ma soprattutto delle persone che sono in terapia intensiva, indicatore primario per verificare la tenuta del sistema sanitario. Fondamentale è non farlo andare in affanno. Soltanto in questo caso si potrebbe pensare infatti di richiudere tutto ma al momento, assicurano gli esperti, siamo lontani da un simile scenario. E proprio per non far impennare ulteriormente la curva epidemiologica si è concordato che i governatori firmino ordinanze più restrittive rispetto ai decreti nazionali, in modo da isolare i focolai.
Bus e metropolitane
Provvedimenti che metteranno in cima alla lista “nera” le aree della movida, i luoghi dove ci sono assembramenti, comprese le feste private senza escludere possibili limitazioni nel numero dei partecipanti. Ma l’attenzione si concentra anche su autobus e metropolitane, che viaggiano spesso a capienza piena nonostante dovrebbero essere occupati all’80 per cento. Con l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso il governo conta di rallentare il numero dei contagi, consapevole però che i risultati positivi non potranno arrivare in tempi brevi.
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