Covid, Ippolito (Cts): «Crescita inattesa dei contagi, siamo preoccupati»

«Più tamponi per tutti, potrebbe essere uno slogan elettorale. Ma non è questa la panacea di tutti i mali, l’incremento del numero di tamponi va considerata come una delle tessere di un mosaico complessivo che comprende anche le misure non farmacologiche, la capacità di intercettare e trattare i casi nella loro fase iniziale, la ricerca sulle cure e i vaccini, la medicina del territorio. Puntare tutte le fiches su un numero solo non è una scelta saggia».

La sanità pubblica cosa altro può mettere in campo per contenere l’epidemia?

«Comunicazione chiara, che non drammatizzi e non sminuisca. L’esperienza dei mesi passati ci ha dimostrato che gli italiani sono dotati di abbondante buon senso, a quanto pare in misura maggiore rispetto ad altri paesi che ci sono vicini: sono perfettamente in grado di capire cosa fare e di scegliere per il meglio, se i fatti sono loro presentati in maniera chiara e onesta».

Quali sono le evidenze scientifiche sulla capacità protettiva delle mascherine? E del distanziamento?

«Questo virus si diffonde per via aerea tramite il respiro e le secrezioni salivari. Tenere una distanza di sicurezza e limitare la “gittata” del nostro respiro coprendo le vie respiratorie riduce in maniera drastica la possibilità di infettarci e di infettare il nostro prossimo. Il resto lo fa l’igiene delle mani, che elimina i virus che potremmo portare alle mucose nasali o della bocca dopo il contatto con superfici contaminate».

La resistenza da parte di tante persone a rispettare le regole dipende dal non aver compreso che la responsabilità è nostra come potenziali diffusori?

«In parte sì, ma in gran parte si tratta di persone che non hanno alcuna coscienza collettiva e ritengono sì utili le regole, ma solo per gli altri e così loro possono farne a meno. Se tutti passassimo col semaforo rosso, evadessimo le tasse, lasciassimo per strada le deiezioni del nostro cane, come farebbero queste persone a rendere evidente la propria inciviltà? Da ultimo vanno considerati gli adolescenti e i giovani che hanno un’idea di invulnerabilità e per questo non rispettano le regole».

A che punto è la validazione dei test salivari?

Il Ministero della salute ha pubblicato una circolare sull’argomento, redatta anche sulla base dei test effettuati dal laboratorio di virologia dello Spallanzani, rispetto alla quale non c’è nulla da aggiungere. La tecnologia però sta viaggiando a gran velocità, e non è escluso che a breve possano essere disponibili soluzioni più semplici, affidabili ed economiche di quelle testate sino ad oggi.

CORRIERE.IT

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