Trump-Biden, no al dibattito virtuale. Lo staff dem contro il rinvio del confronto: “Si chiude il 22”

Il presidente aveva respinto la possibilità di un duello “da remoto”: “È una perdita di tempo”. La proposta repubblicana di spostare al 29 ottobre il terzo confronti è stata bocciata dal partito dello sfidante: “Il calendario non si cambia”

WASHINGTON –  È guerra aperta fra Donald Trump e Joe Biden sui prossimi due dibattiti televisivi che gli sfidanti avrebbero dovuto tenere prima del voto del prossimo 3 novembre. La commissione organizzatrice aveva organizzato un dibattito a distanza, in cui i due candidati avrebbero inscenato un duello virtuale, con i due rivali “da remoto” e “da due luoghi differenti”. Il pubblico e il moderatore Steve Scully di C-Span si dovrebbero trovare all’Adrienne Arsht Center for the Performing Arts di Miami. Mentre i candidati dovrebbero rispondere da due diverse località.

Ma Trump ha affossato l’idea, dicendo “non ho intenzione di sprecare il mio tempo”. Aggiungendo: “Non sono contagioso, sto benissimo”. “Ho quasi interrotto” tutte le cure, salvo continuare a prendere gli steroidi. “Non è uno steroide pesante”, ha aggiunto. Nei giorni scorsi i medici del Walter Reed avevano detto che al presidente veniva somministrato un antinfiammatorio a base di steroidi, il desametasone.
Parlando a Fox Business News con Maria Bartiromo, nella sua prima intervista da quando si è ammalato di Covid, Trump ha aggiunto che si sente “perfetto” in questi giorni di quarantena alla Casa Bianca e che il formato del dibattito virtuale e a distanza “non è accettabile. Non farò un dibattito virtuale”. E ancora: “Non è così che funzionano i dibattiti”, ha insistito. “Stare dietro un computer è fare un dibattito? E poi ti possono ‘chiudere’ quando vogliono”. Quindi la stoccata alla commissione: “Non ce lo hanno neppure comunicato”, ha tuonato, “hanno chiamato due minuti fa ed è stato annunciato”, la Commissione “sta provando a proteggere Joe Biden”. “L’ho battuto al primo dibattito, l’ho battuto facilmente”. Il presidente ha aggiunto che si aspettava di “batterlo anche nel secondo dibattito”.
Alle uscite di Trump ha risposto a muso duro lo staff di Biden: “Donald Trump non decide i dibattiti, lo fa la Commissione. Abbiamo accettato tre date – il 29 settembre e il 15 e 22 ottobre – in giugno. Trump ha scelto oggi di ritirarsi dal dibattito del 15 ottobre. Il suo comportamento non gli consente di riscrivere il calendario e scegliere nuove date. Parteciperemo al dibattito finale il 22 ottobre. Donald Trump può presentarsi o no. E’ una sua scelta”.
La commissione aveva già esplorato formati alternativi per il dibattito della prossima settimana all’indomani del primo scontro tra Trump e Biden, dopo le troppe interruzioni da parte del presidente sia nei confronti del suo avversario che in quelli del moderatore Chris Wallace di Fox News.

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