L’epidemia di coronavirus accelera, cinque Regioni a rischio lockdown
Nel governo ci sono forti spinte anche a limitare le presenze nei ristoranti – ma c’è chi frena – e ad abbassare la capienza dei mezzi pubblici al 50%, «visto che all’80% sono pieni e nessuno controlla», dice un esponente del governo. Cosa si prova fisicamente quando si è infetti da coronavirus: dal contagio alla guarigione
Del resto, lo stesso report settimanale diramato dalla Salute e dall’Iss segnala la paura che tutto degeneri: «Per la prima volta si segnalano elementi di criticità significativa relativi alla diffusione del virus nel nostro Paese». E «si evidenzia un notevole carico dei servizi territoriali che va monitorato per i suoi potenziali riflessi sui servizi assistenziali». Poi l’invito alla popolazione al rispetto delle norme, perché, come ricordato dal Presidente Mattarella, «la libertà non è un fatto esclusivamente individuale, ma si realizza insieme agli altri, richiedendo responsabilità e collaborazione». Un nuovo lockdown? Quale sarebbe l’impatto psicologico sulla nostra psiche e come affrontarlo
Intanto il report segnala che, con la sola eccezione di Bolzano, tutte le regioni sono oramai salite a un livello di rischio «moderato», che nel linguaggio edulcorato dei tecnici sta per medio, visto che subito dopo si sale al livello «alto». Solo una settimana fa metà delle regioni era a rischio basso. Senza considerare che la fotografia si riferisce alla settimana dal 28 settembre al 4 ottobre. Prima dell’esplosione dei contagi di questi giorni. Nonostante questo, quattro regioni hanno un Rt, l’indice di contagiosità, sopra la soglia di 1,25, che insieme ad altri indicatori fa entrare nel terzo dei quattro livelli di rischio. Quello che già fa scattare lockdown locali, distanziamento sopra il metro e chiusure temporanee delle scuole. Con l’Rt in zona allarme arancione sono già: Sicilia (1,34), Piemonte (1,33), Campania (1,31) e Basilicata (1,33). Ma è chiaro che con i numeri di ieri che segnano 983 nuovi contagi anche in Lombardia si accende la spia arancione. Fino al 4 ottobre la pressione sulle terapie intensive era ben gestibile, con solo Liguria (11% dei letti occupati da pazienti Covid) e Sardegna (12%) in sofferenza. Pochi ancora i focolai scolastici: 33, il 2, 5% di quelli che si sono accesi nella settimana. Perché indossare la mascherina? Ecco i rischi di contagio con e senza la protezione
Ma a preoccupare è il costante aumento dei casi per i quali non si riesce a risalire all’origine del contagio: ben 4.041, pari al 27,7% dei nuovi positivi, con punte di oltre il 47% in Toscana e Sicilia, dell’86,6% in Toscana. Tutte persone che inconsapevolmente stanno spargendo il virus per il Paese. La differenza tra la capacità di contagio del coronavirus e l’influenza stagionale messe a confronto
LA STAMPA
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