Calenda incendia la corsa al Campidoglio
di ELENA G. POLIDORI
Una partita politica di livello nazionale. La successione a Virginia Raggi in Campidoglio (i sondaggi di oggi non la fanno nemmeno arrivare al ballottaggio) potrebbe diventare l’unica piazza veramente contendibile in una tornata di amministrative, quella della prossima primavera, in cui più di uno vede il centrosinistra favorito a Milano, Bologna e Napoli. Per questo – e con debito anticipo – dentro il Pd, ma anche nel centrodestra, sono già cominciate le grandi manovre. Con un ‘fantasma’ che agita in queste ore il segretario Pd, Nicola Zingaretti, e il l’onnipresente ‘grande elettore’ dei dem romani, ovvero Goffredo Bettini. Il ‘fantasma’ si chiama Carlo Calenda, che ha sempre smentito di volersi sporcare le mani con Roma, ma che ora, forse, ci sta ripensando. Un ‘papa straniero’, tuttavia, per i dem, che lo vedono solo come elemento divisivo. Dice, infatti, il segretario romano del Pd, Andrea Casu: “Ma Calenda vuole fare il sindaco di Roma o dividere il Pd?”. La domanda è ben posta. Perché al momento, a fare il tifo per l’ex ministro c’è solo Italia Viva, mentre tutti gli altri (Articolo Uno, SI, Azione, Psi, Radicali, Verdi, Demos) puntano su altri nomi, di sicuro più fragili di quello del figlio di Cristina Comencini.
Il nome di Calenda per Roma, comunque, infastidisce il Nazareno. Tanto che per il prossimo mercoledì, sempre Casu ha convocato un tavolo per capire se sarà necessario – come sembra – ricorrere a delle primarie per non dividersi: “Calenda stia attento – dicono nel Pd romano – perchè divisi non si passa nemmeno il primo turno”. E, al di là di nomi come David Sassoli ed Enrico Letta, che hanno già rifiutato ogni lusinga, quelli che sono oggi sul tavolo appaiono fragili rispetto all’ex ministro. Si parla, infatti, della presidente del I° Municipio, Sabrina Alfonsi, il 37enne ricercatore Tobia Zevi, l’attivista e leader di Liberare Roma Amedeo Ciaccheri, il volto della Comunità’ di Sant’Egidio e Consigliere Regionale di Demos, Paolo Ciani, la senatrice Pd, Monica Cirinnà’, il millennial Federico Lobuono, il presidente del terzo municipio Giovanni Caudo, la capogruppo del Pd in Aula Giulio Cesare, Michela De Biase, moglie del ministro Dario Franceschini.
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