Davide Oldani: «La mia cucina a palazzo Borromeo d’Adda»
di Alessandra Dal Monte
L’idea è nata due anni fa da un’amicizia di lungo corso. E la volontà, oggi, è di lanciarla nonostante il Covid. Anzi, forse proprio come segno di speranza in questo periodo di preoccupazione crescente. Davide Oldani e Carlo Borromeo inaugurano un nuovo concetto di ospitalità all’italiana: nell’ambito di un importante progetto di riqualificazione del piano nobile di palazzo Borromeo d’Adda, in via Manzoni a Milano, Oldani è stato invitato dall’amico Borromeo a curare la cucina per un’accoglienza d’eccellenza. Cene private ed eventi su prenotazione, dunque, naturalmente a numero ridotto e nel rispetto delle norme di sicurezza. «È la cucina Pop che incontra la storia neoclassica milanese», spiegano i due, immortalati nella nuova cucina del palazzo dall’amico fotografo Giovanni Gastel.
Davide Oldani e Carlo Borromeo nella nuoca cucina di palazzo Borromeo d’Adda (foto Giovanni Gastel)
Effetto coprifuoco
«Siamo già pronti a partire — dice Oldani, una stella Michelin al “D’0” di Cornaredo, che proprio oggi compie 17 anni —. Un nuovo progetto, un segnale positivo». E il coprifuoco? «Naturalmente è un colpo pesante da affrontare per noi ristoratori. Ma la salute pubblica, la salute dei clienti e dei nostri collaboratori è più importante di tutto. Quindi seguiremo le regole, come abbiamo fatto in questi mesi, e reagiremo anche a questo». Come? «Anticipando l’apertura. Al “D’O” ho già quattro tavoli che questo fine settimana hanno telefonato per arrivare alle 19 invece che alle 20. Prenderemo ispirazione da altre culture, come il Giappone, dove si mangia alle 17.30, alle 18, alle 18.30. Cambieremo leggermente i nostri ritmi, e magari scopriremo che questa situazione di necessità ci restituisce un po’ di tempo».
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