Renzi non molla la presa sul governo: “Meglio chiudere tutto che mezze misure”

Il dl ristori è sufficiente a riparare il danno provocato alle categorie colpite dal dpcm?

“Lo scopriremo solo nelle prossime settimane. Spero di sì. E spero che non ci siano ostacoli burocratici come quelli degli ultimi mesi. Non dimentichiamo che il caos deriva dalla gestione dei tamponi, dai ritardi nei trasporti, dalla debolezza del tracciamento. Importante che i soldi ci siano e arrivino presto. Il problema ovviamente diventa la gestione del debito pubblico: qui si spende come se non ci fosse un domani. Ma il domani arriverà e i costi li pagheranno i nostri figli”.

C’è chi denuncia strumentalizzazioni e infiltrazioni della criminalità organizzata nella proteste che infiammano il Paese. È così o il disagio è reale?

“Entrambe. C’è gente disperata e ci sono camorristi e neofascisti che soffiano sul fuoco. Cambiare il dpcm aiuterebbe anche a distinguere gli uni dagli altri”.

La divaricazione tra stato centrale e regioni è fonte di confusione: con la sua riforma costituzionale, il problema era risolto alla radice. Cosa si può fare ora?

“Ci sono 21 diverse sanità. Avevamo provato a cambiare le cose, con la clausola di supremazia, ma purtroppo sappiamo come è andata. Adesso c’è solo da sperare che prevalga la leale collaborazione. E in prospettiva mettere mano alla Costituzione con l’aiuto di tutti”.

Mattarella in questi mesi più volte ha cercato di spingere verso il dialogo con l’opposizione. Il governo ha fatto il possibile per aprirlo o no?

“Conte su questo è sempre stato molto timido, quasi sospettoso. Ma c’è da dire che Salvini e Meloni non lo hanno mai aiutato. Alla fine la posizione più seria nelle opposizioni e quella di Berlusconi. E sono d’accordo con il leader di Forza Italia quando chiede di attivare il Mes”.

Da mesi il suo partito insiste per utilizzare il Mes: quando si concluderà il braccio di ferro nella maggioranza?

“Deve chiederlo a Conte e Gualtieri. Io so che se avessimo chiesto il Mes a giugno oggi avremmo più terapie intensive, più tamponi, più soldi per la sanità. Dire di no non è più ideologia, ma masochismo”.

Questa seconda crisi Covid sta provocando un notevole calo di consensi e di fiducia verso il governo. Molti si chiedono se sia in grado di gestire una fase così delicata.

“La fiducia del governo è ancora alta. Non come marzo ma comunque alta. Però il punto su cui questo esecutivo sarà giudicato non sono i sondaggi ma i risultati. I sondaggi ti dicono se sei simpatico, i risultati se sei bravo. Spero che questo governo sia bravo, non simpatico”.

QN.NET

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.