La seconda ondata “investe” il Governo
In questo caso la seconda ondata del virus si è abbattuta come un torrente in piena travolgendo previsioni, auspici e promesse. Mentre gli argini costruiti dal governo si sono dimostrati fragili, incapaci di contenere il contagio dilagante.
Così, se a marzo l’esecutivo veniva ampiamente promosso dai cittadini nella gestione della pandemia (voto 6,6), adesso invece riceve una bocciatura alquanto netta (5,4). Un segno evidente che siamo ben lontani dall’effetto “rally ’round the flag” di primavera, quando il Paese si stringeva attorno al Premier.
Lo spettro del rimpasto pende su un esecutivo sempre più fragile, attraversato da molteplici spaccature. Prigioniero dello scontro tra i cosiddetti “rigoristi” che vorrebbero subito ulteriori restrizioni e gli “aperturisti” che preferiscono attendere gli effetti delle misure già in vigore.
Ecco allora che la maggioranza dei cittadini rimprovera al governo di agire sempre in ritardo (58%) ma anche di mettere a repentaglio la tenuta economica del Paese (56%).
A fianco alle critiche, ci sono però delle qualità che gli italiani continuano a riconoscere al governo. In particolare, viene apprezzata la capacità rendersi conto della situazione (49%) e di assumere decisioni di buon senso (44%).
Per la maggioranza giallorossa la sfida si gioca sul terreno franoso del compromesso tra economia e salute. Ma la sensazione è che si tratti di una coperta troppo corta che per forza di cose lascerà scontenta una parte importante del Paese.
L’HUFFPOST
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