Liguria e Toscana in zona arancione: le nuove regioni a rischio Covid
di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini
Mentre si attende la conferma sullo spostamento della Campania — che potrebbe passare domani da zona gialla a zona rossa — Liguria, Toscana, Abruzzo, Basilicata e Umbria passano alla zona arancione, a partire da mercoledì.
Sono
le novità alla «mappa del rischio» da Covid in Italia, determinate dai
dati giunti nelle scorse ore al governo. A firmare l’ordinanza con la
nuova categorizzazione è il ministro della Salute, Roberto Speranza.
La mappa dell’Italia disegnata da queste nuove categorizzazioni — nell’attesa, lo ripetiamo, della decisione sulla Campania, attesa per domani — è dunque la seguente:
Zona rossa: Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Calabria, Provincia di Bolzano
Zona arancione: Liguria, Toscana, Abruzzo, Basilicata, Umbria, Puglia, Sicilia
Zona gialla: Campania (per ora), Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia di Trento, Sardegna, Veneto.
La
Provincia di Bolzano è stata dichiarata dal governatore Kompatscher
«zona rossa», anche se la categorizzazione del ministero della Salute
non prevedeva per questo territorio il massimo delle restrizioni.
Rinviata di un giorno la decisione sulla Campania
È il ministro Speranza a confermare che «la giornata di martedì sarà dedicata ad analizzare la situazione dei dati in Campania. L’ha chiesto il governatore Vincenzo De Luca e noi siamo stati d’accordo sulla necessità di approfondire il quadro per decidere in che fascia deve stare la Regione».
Il bollettino: «Epidemia in rapido peggioramento»
Nel report settimanale l’Istituto superiore di sanità
conferma che «l’epidemia in Italia è in rapido peggioramento. Nella
maggior parte del territorio nazionale è compatibile con uno scenario di
tipo 3 ma sono in aumento il numero di Regioni in cui la velocità di
trasmissione è già compatibile con uno scenario 4».
Secondo gli
scienziati «si conferma una situazione complessivamente e diffusamente
molto grave sull’intero territorio nazionale con criticità ormai
evidenti in numerose Regioni italiane. La situazione descritta in questa
relazione evidenzia forti criticità dei servizi territoriali e il
raggiungimento attuale o imminente delle soglie critiche di occupazione
dei servizi ospedalieri in tutte le Regioni. Tutte le Regioni sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane».
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