Liguria e Toscana in zona arancione: le nuove regioni a rischio Covid

• Abruzzo: salto improvviso della curva epidemica al 19 ottobre, con un aumento dei casi giornalieri di circa il 50%;

Le Regioni peggiori

Basilicata: salto improvviso della curva epidemica al 14 ottobre, con un aumento dei casi giornalieri di circa il 100% che poi rimangono stabili; l’aumento degli ospedalizzati è invece progressivo;

• Lombardia: due spike molto alti al 25 e 28 ottobre (presenti anche nella curva del 5 novembre), con circa 1000 casi in più rispetto ai giorni vicini; • Marche: raddoppio improvviso dei casi giornalieri dal 24 ottobre, a fronte di un aumento progressivo delle ospedalizzazioni giornaliere;

Piemonte: la decrescita dell’Rt sintomi negli ultimi giorni sembra troppo accentuata: potrebbe essere una sottostima dovuto al ritardo di inserimento dati;

Toscana: casi triplicati improvvisamente dopo il 26-27 ottobre; • Trento: deviazione significativa nei trend tra Rt sintomatici (in decrescita) e Rt ospedaliero (in crescita);

Umbria: aumento improvviso dei casi di oltre il 50% il 27-29 ottobre.

Il governatore Toti su Facebook

Il presidente della Liguria Giovanni Toti ha annunciato su Facebook: «La Liguria da mercoledì 11 novembre diventerà zona arancione per i prossimi 14 giorni. Me lo ha appena comunicato il ministro Speranza. Pur rimanendo perplesso sulla differenza di trattamento rispetto alla scorsa settimana, a fronte di numeri più o meno simili, ritengo sia doveroso non entrare in polemica con il Governo e prendere atto di questa decisione. Indubbiamente i nostri ospedali sono sotto forte pressione, il mondo medico chiede interventi e in queste situazioni riteniamo che il criterio di prudenza debba sempre prevalere».

Che cosa impone ai cittadini la presenza di una Regione in una determinata zona?


Le regole per Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d’Aosta

Piemonte, Lombardia, Calabria e Valle d’Aosta — oltre alla provincia autonoma di Bolzano — si collocano nello scenario di massima gravità e con livello di rischio alto («rosso»). Dunque

– è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalla Regione (salvo i casi di necessità, urgenza, motivi di salute, lavoro e istruzione)
– è vietato ogni spostamento anche all’interno del territorio stesso (sempre fatte salve le esigenze viste qui sopra).
-sono chiusi i negozi al dettaglio, tranne alimentari, farmacie, edicole e altri negozi (qui l’elenco completo delle attività che possono rimanere aperte);
– sono chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie: resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, la ristorazione con asporto
– sono sospese le attività sportive, anche svolte nei centri sportivi all’aperto
– è permesso uscire per fare una passeggiata in prossimità della propria abitazione, nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di mascherina;
– è consentito uscire di casa per fare attività sportive in forma individuale (corsa, bicicletta, etc): in questo caso non c’è il vincolo di rimanere «in prossimità della propria abitazione»
– restano aperte per l’attività scolastica in presenza i servizi per l’infanzia, la scuola elementare e la prima media. Tutte le altre classi dovranno ricorrere alla didattica a distanza.

Per circolare è necessaria un’autocertificazione, che trovate qui: la si può scaricare e compilare.

Le regole per Liguria, Toscana, Abruzzo, Basilicata, Umbria, Puglia, Sicilia

Puglia e Sicilia (da giorni) e, da mercoledì, Liguria, Toscana, Abruzzo, Basilicata, e Umbria si collocano nello scenario intermedio («arancione»).
Oltre al «coprifuoco» alle 22, valido in tutta Italia, in queste zone:

— è vietato ogni spostamento, in entrata e in uscita, dalla Regione (salvo che per comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza).
– sono consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza — cioè è possibile portare i figli a scuola, e andarli a riprendere — ed è consentito il rientro nel proprio domicilio o nella propria residenza;
— è vietato ogni spostamento in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune ;
— sono chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio.

Per circolare nel proprio Comune non è necessaria alcuna autocertificazione: nel caso in cui occorresse recarsi per motivi indifferibili in una Regione «rossa» invece sarà necessario averla, e la si può trovare qui.

Qui trovate tutte le risposte alle domande più frequenti.

Le regole valide in tutte le altre Regioni

Tutte le altre Regioni – Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia di Trento, Sardegna, Veneto: più, al momento, la Campania — restano in uno scenario di rischio inferiore — lo scenario «giallo». Ecco le regole:

– limitazione della circolazione delle persone — il «coprifuoco»— alle 22; –
per uscire di casa dopo le 22 occorrerà un’autocertificazione, che si trova qui;
– chiusi musei e mostre
– le scuole superiori saranno costrette a offrire didattica a distanza
– le scuole elementari e medie potranno fare didattica in presenza ma gli studenti dovranno portare la mascherina;
– nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, ad eccezione delle farmacie, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole;
– sui mezzi di trasporto pubblico la capienza massima sarà del 50%;
– le prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni sono sospese
– sono chiusi i corner scommesse e giochi nei bar e nelle tabaccherie.

Resta come sempre fortemente raccomandato a tutti non spostarsi salvo che per esigenze lavorative, di studio o per motivi di salute.

Per circolare in Regione non sarà necessaria alcuna autocertificazione: nel caso in cui occorresse recarsi per motivi indifferibili in una Regione «rossa» invece sarà necessario averla, e la si può trovare qui.

Articolo in aggiornamento…

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