Covid, Anelli, presidente dei medici: «Lockdown subito. Il peggio arriverà tra Natale e Capodanno»

«Credo che anche per loro sia più importante far sopravvivere familiari con malattie croniche che rischiano di non poter essere curati tempestivamente».

Che risultato potrebbe avere un nuovo blocco totale?

«In un paio di settimane si potrebbe raggiungere il picco della seconda ondata e così comincerebbe la discesa con il progressivo decongestionamento degli ospedali».

Oppure?

«I dati ci dicono che se non si dovesse raffreddare questa curva fra 30 giorni avremo altre 30mila persone in ospedale, le rianimazioni supererebbero i 5 mila posti occupati. Se il trend dovesse essere quello dell’ultima settimana, si potrebbero contare 10mila morti in più».

Negli ospedali gli organici sono stati potenziati grazie anche alle disposizioni dei Dpcm sull’emergenza?

«Fra personale medico e infermieristico abbiamo 6-7 mila operatori sanitari in più, calcolando anche gli ingressi degli specializzandi al quarto e quinto anno».

In piena emergenza i medici non dovrebbero collaborare anziché criticare?

«Le mie non sono critiche, sono sfoghi, stimoli, appelli. E non posso non denunciare il fatto che in molte regioni medici specialisti vengano utilizzati come internisti per coprire gli organici dei reparti Covid. In Piemonte i medici devono svolgere anche mansioni da infermieri per mancanza di personale».

Dopo il suo sfogo pubblico ha avuto contatti col governo?

«Mi ha chiamato il ministro della Salute, Roberto Speranza. Mi ha detto che condivide la mia preoccupazione ma che ha fiducia sugli effetti di questi provvedimenti».

Lei è medico di famiglia a Bari. Cosa ci racconta?

«Può farmi un’altra domanda per favore? O preferisce che apra un nuovo capitolo di sfoghi?».

CORRIERE.IT

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