Dpcm 3 dicembre, shopping per fasce d’età e spostamenti tra regioni virtuose: così si prova a ripartire

di Marco Conti

Nelle città iniziano ad accendersi le luminarie, nei negozi spuntano i primi addobbi, l’indice Rt seppur lentamente scende e la speranza di un allentamento del coprifuoco inizia a farsi più concreta. Anche se al Natale mancano ancora quaranta giorni – e a sbilanciarsi per ora sono solo i virologi più catastrofisti che chiedono, come Andrea Crisanti «di approfittare del Natale per chiudere tutto» – il governo inizia a muoversi in tutt’altra direzione e si interroga su come modulare le prescrizioni contenute nell’ultimo dpcm in previsione di un nuovo decreto che sarà necessario dopo il 3 dicembre.

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LE ZONE
Tutto si gioca nelle prossime due settimane. Lo hanno ben compreso molti presidenti di regioni che, pur di arrivare al 3 dicembre con numeri migliori e tali da poter autorizzare allentamenti, in molti casi hanno messo in campo misure più restrittive. E’ il caso dell‘Abruzzo dove il presidente Marco Marsilio è pronto a firmare un’ordinanza che da domani sera rende zona rossa tutta la regione con la chiusura di scuole, centri commerciali e divieto di uscire se non per comprovati motivi. Decisione analoga l’ha preso la Basilicata che ha chiuso tutte le scuole mentre Liguria e Veneto hanno già emesso ordinanze più restrittive. La scommessa di tutti è «tornare a vivere a Natale», come dice il presidente della Liguria Giovanni Toti.
Far slittare il coprifuoco, ora alle 22, di qualche ora per poi cancellarlo nei giorni di festa è più che un’ipotesi di cui si discute e che conferma l’intenzione del governo di muoversi a dicembre in due tempi e forse con due distinti provvedimenti. Uno che regoli le chiusure e le riaperture sino a ridosso del Natale, e che sia in grado di far rialzare un po’ la testa agli esercizi commerciali che hanno dovuto chiudere o ridurre l’attività, e uno successivo in grado di permettere alle famiglie di festeggiare il Natale seppur con più raccomandazioni che divieti. Shopping permesso, probabilmente già dal 4 dicembre non solo nelle zone gialle, ma orari contingentati probabilmente per fasce di età come già avviene in alcune regioni. Nei ristoranti resterà l’obbligo di non essere più di sei al tavolo, ma nelle case l’obbligo diventa raccomandazione al pari del suggerimento di concedere il cenone-comunitario solo ai parenti di primo grado.

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